Papa Francesco ha deciso di ridurre gli stipendi dei cardinali e introdurre ulteriori misure di austerità per affrontare il deficit crescente delle finanze vaticane, che ha superato ormai gli 83 milioni di euro. La decisione non riguarda solo i cardinali: si prospettano tagli più ampi che coinvolgeranno diverse aree della Curia.
Stipendio più basso per i cardinali: la decisione
Il Papa ha deciso di intervenire direttamente sul bilancio vaticano, chiedendo in una lettera ai cardinali di contribuire al contenimento del deficit attraverso una riduzione dei loro stipendi. In particolare, il Pontefice ha sospeso l’erogazione della “Gratifica per la Segreteria” e della “Indennità di Ufficio”, che finora venivano riconosciute come parte degli emolumenti mensili dei cardinali di Curia.
La notizia è stata comunicata attraverso una lettera inviata ai cardinali dal Prefetto dell’Economia, Maximino Caballero Ledo, che ha sottolineato la necessità di adottare misure per risanare il bilancio del Vaticano. Sembra che queste modifiche siano solo l’inizio di una serie di provvedimenti più ampi che richiederanno il contributo di tutti i membri della Curia.
La lettera del Papa ai cardinali
Papa Francesco ha inviato una lettera-appello al Collegio cardinalizio, delineando i principi e gli obiettivi della riforma economica che sta portando avanti all’interno della Santa Sede. In questa lettera, il Pontefice ribadisce la necessità di raggiungere un “deficit zero” non come un obiettivo teorico, ma come una meta realizzabile. Per farlo, è essenziale reperire risorse esterne e adottare una gestione trasparente e responsabile delle risorse economiche, ispirandosi al modello delle “buone famiglie”.
Francesco ha sottolineato l’importanza di evitare il superfluo e di selezionare con attenzione le priorità di ogni ufficio e Dicastero. Ha inoltre chiesto a coloro che registrano un avanzo economico di contribuire a coprire il deficit generale, in un’ottica di solidarietà interna alla Chiesa. “Vi ringrazio per l’aiuto che avete dato e continuate a dare”, ha scritto il Papa.
I problemi di deficit del Vaticano: sempre meno soldi
La situazione finanziaria del Vaticano è sempre più critica, con un deficit che ha raggiunto gli 83 milioni di euro nel bilancio del 2023, confermando un trend negativo in crescita negli ultimi anni. Papa Francesco, che in più occasioni ha definito il denaro come lo “sterco del diavolo”, si trova ora costretto a prendere misure concrete per affrontare la crisi economica, come dimostra la recente lettera inviata ai cardinali.
Il problema è stato aggravato dal calo delle donazioni, come confermato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, che lo scorso maggio ha ammesso le difficoltà: “Oggi tutti fanno fatica a sopravvivere e anche la Santa Sede non ha facilità”. Il calo delle donazioni, in particolare dell’Obolo di San Pietro, ha messo in crisi le finanze vaticane, riducendo una delle principali fonti di copertura del disavanzo.
La riduzione delle spese non sarà sufficiente per risolvere il problema. Come ha sottolineato il prefetto della Segreteria per l’Economia, Maximino Caballero Ledo: “Se dovessimo coprire questo deficit soltanto tagliando le spese, dovremmo chiudere 43 delle 53 entità che fanno capo alla Curia romana, e questo non è possibile”. Quindi la priorità sarà incrementare i ricavi attraverso risorse esterne e una gestione più efficiente delle finanze.