Nord Ovest e Centro esportano più prodotti all’estero: cosa vendono

Le esportazioni italiane crescono, ma la performance è spaccata in due: la farmaceutica e la meccanica spingono il Nord e il Centro

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il commercio estero continua a rappresentare uno dei pilastri fondamentali per l’economia italiana, nonostante le difficoltà legate a un contesto globale segnato da rallentamenti produttivi, tensioni geopolitiche e nuovi equilibri nei mercati di riferimento.

I dati relativi al secondo trimestre del 2025, diffusi dall’Istat l’11 settembre 2025, fotografano una situazione complessa e disomogenea, che mette in evidenza differenze marcate tra Nord e Sud e un ruolo sempre più trainante di alcune regioni “campioni” dell’export, capaci di compensare parzialmente le difficoltà di altre aree del Paese.

Centro e Nord Ovest trainano l’export

Se da un lato le esportazioni complessive italiane nel primo semestre dell’anno crescono del +2,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, dall’altro la crescita è frutto di performance territoriali molto differenziate.

Alcune regioni hanno registrato veri e propri balzi in avanti, mentre altre faticano e accusano contraccolpi pesanti.

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A trainare la dinamica positiva sono soprattutto le regioni del Centro, che segnano un incremento tendenziale dell’export del 10,7% nei primi sei mesi del 2025. All’interno di quest’area spiccano due protagoniste assolute:

Il Lazio mette a segno un +17,4%, guidato dall’eccezionale crescita delle esportazioni farmaceutiche e chimico-medicinali, che rappresentano ormai il cuore pulsante del suo commercio estero.

Il dato più interessante riguarda le vendite verso gli Stati Uniti, cresciute addirittura del +133,7% per il settore farmaceutico laziale.

La Toscana si conferma tra le locomotive italiane con un +11,8%.

Qui il traino arriva da due fronti:

Ma è soprattutto la capacità della regione di ampliare i propri mercati di riferimento a fare la differenza.

Le esportazioni verso la Spagna sono infatti quasi raddoppiate (+97,5%), mentre quelle verso la Francia sono salite del +27,0%.

Nel Nord Ovest, invece, la crescita è più contenuta (+1,5%), ma significativa se si considera che l’area veniva da due trimestri consecutivi di calo.

La Lombardia resta la regina indiscussa delle esportazioni italiane in termini di valori assoluti. Il suo contributo al dato nazionale è stato rafforzato dalle vendite verso la Svizzera (+22,5%), dove trovano sbocco prodotti ad alta specializzazione, dalla farmaceutica alla meccanica.

Milano e Frosinone sono tra le province più dinamiche, confermando l’importanza di poli produttivi ben inseriti nei mercati globali.

Nord Est, Sud e Isole: l’export è in frenata

Molto meno brillante è la situazione del Nord Est, che registra una flessione tendenziale dello -0,5%.

In quest’area si distinguono due andamenti contrapposti: da un lato il buon risultato del Friuli Venezia Giulia (+6,6%), trainato dalle esportazioni di mezzi di trasporto verso la Germania (+92,2%), dall’altro la debolezza di altre regioni, che appesantiscono il saldo complessivo.

Il vero punto critico resta però il Mezzogiorno, dove le difficoltà sono profonde e diffuse.

Nel primo semestre del 2025 le esportazioni del Sud calano del -6,6%, mentre quelle delle Isole crollano del -13,3%. I dati regionali confermano la portata della frenata in:

In particolare, la Sardegna e la Sicilia pagano la riduzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati, settore che storicamente pesa molto nelle loro bilance commerciali.

La Campania soffre invece il calo della farmaceutica e soprattutto quello del comparto automotive, un tempo fiore all’occhiello dell’economia regionale.

In questo caso le esportazioni di autoveicoli segnano una brusca frenata, insieme alle vendite verso la Svizzera (-43,1%).

A livello provinciale, le performance più negative arrivano da Napoli, Siracusa, Gorizia, Cagliari e Torino, territori che scontano la debolezza dei rispettivi settori trainanti e che contribuiscono in modo determinante al rallentamento complessivo.

A chi vende l’Italia: Stati Uniti ed Europa protagonisti

Sul fronte geografico, il mercato statunitense si conferma centrale per la crescita italiana.

In generale, le esportazioni verso gli Usa sono in forte espansione e rappresentano un punto di forza per il futuro, nonostante le incertezze legate alle politiche commerciali internazionali.

In Europa, l’Italia rafforza la sua presenza in Spagna, Francia, Germania e Svizzera, mercati che assorbono quote crescenti di export italiano.

La Spagna, in particolare, si rivela un partner commerciale sempre più strategico, grazie all’eccezionale incremento delle vendite toscane.

Il quadro che emerge è quello di un’Italia spaccata in due.

Le esportazioni restano una leva imprescindibile per la competitività del Paese, ma la sfida dei prossimi anni sarà ridurre il divario territoriale.

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