La Manovra finanziaria approdata in Parlamento è diversa in molti aspetti dalla bozza che aveva approvato il Consiglio dei ministri a inizio ottobre. Un testo che muove 30 miliardi di euro nel bilancio dello Stato, ma che lascia senza modifiche alcuni ambiti che sembravano destinati a un considerevole stravolgimento.
Tra questi c’è soprattutto la sanità, sia per peso economico nell’ambito della legge di bilancio sia per la risonanza mediatica che le proteste di medici e infermieri stanno avendo. Anche il Canone Rai, però, non sarà tagliato e costerà 20 euro in più all’anno, mentre le pensioni minime saranno aumentate meno di quanto previsto inizialmente.
Cosa manca in Manovra, la questione della sanità
Quando il Consiglio dei ministri ha approvato per la prima volta la Manovra finanziaria, la sanità sembrava centrale nelle intenzioni del Governo. Un annuncio da più di 3 miliardi di euro per incrementare il Fondo sanitario, ma soprattutto un progetto da 30mila assunzioni, 20mila medici e 10mila infermieri, per sopperire alla grave carenza di organico di moltissimi ospedali in tutto il Paese.
Quel testo, però, era solo una bozza, un’approvazione con la formula “salvo intese” che spesso i governi hanno utilizzato per dare l’annuncio di una legge che era però ancora oggetto di valutazioni all’interno della maggioranza stessa.
Una volta arrivata in parlamento, dalla legge di bilancio era completamente scomparso il piano di assunzioni di nuovi medici e infermieri, mentre gli aumenti di stipendio promessi si erano ridotti in maniera sostanziale. Questo ha causato la protesta delle associazioni di categoria che hanno annunciato uno sciopero per il 20 novembre.
L’ordine dei medici ha fatto appello al ministro della Sanità Orazio Schillaci per ottenere modifiche che migliorino la normativa durante il passaggio parlamentare. In tal caso la mobilitazione di medici e infermieri verrà revocata.
Canone Rai e pensioni minime, gli altri grandi assenti
Il Governo aveva promesso di confermare la riduzione del Canone Rai, la tassa sulla televisioni pubblica, da 90 euro a 70 euro. Una misura attuata nella legge di bilancio per il 2024, un anno fa, e che avrebbe dovuto essere confermata. Nel testo della Manovra arrivato in Parlamento, però, questa proroga non c’è. Una prospettiva che ha allarmato le associazioni dei consumatori, perché significa che le bollette dell’elettricità, in cui il Canone Rai è ancora incluso, aumenteranno di 20 euro all’anno.
L’ultima questione assente dalla Manovra è quella delle pensioni. Non ci sarà nessuna modifica alla flessibilità, che rimarrà la stessa del 2024. Questo aspetto era annunciato, mentre più sorprendente è l’assenza del taglio alle perequazioni per gli assegni più alti e della maggiorazione per le pensioni minime.
Nel primo caso, la norma che aveva fatto risparmiare allo Stato miliardi di euro negli ultimi anni, e che doveva essere rimodulata, è stata completamente rimossa. La rivalutazione all’inflazione, comunque molto minore rispetto a quella del 2023 e del 2024 grazie al ridotto aumento dei prezzi, sarà completa per tutti i pensionati. Forse come conseguenza di questa ulteriore spesa, però, il Governo sembra aver rinunciato alla maggiorazione sulle pensioni minime, che aumenteranno solo di 3 euro al mese.