La BCE apre l’anno con una view prudente: cosa aspettare dal meeting

Domani la Banca centrale europea aprirà la tornata delle riunioni delle banche centrali occidentali (la Bank of Japan l'ha preceduta di un giorno) senza che si attendano particolari novità a questa riunione

Pubblicato: 24 Gennaio 2024 11:08

QuiFinanza

Redazione

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La BCE tornerà domani ad annunciare le decisioni in materia di tassi d’interesse, anche se non ci si attendono grandi novità in tema di tassi di interesse, che resteranno sui massimi raggiunti almeno sino a giugno. In realtà, qualcuno ha anche anticipato un possibile taglio dei tassi ad aprile, mentre i numeri espressi dal mercato parlano anche di un taglio a marzo, ma le dichiarazioni di alcuni membri dell’esecutivo a Davos, la scorsa settimana, hanno gelato questa attesa.

Ripristino forward guidance?

Qualcuno ha parlato di un possibile ripristino della “forward guidance” da parte dell’Eurotower, perché le dichiarazioni della Presidente Christine Lagarde da Davos e del suo capo economista Philip Lane e di altri membri del Board sono stati impostati alla massima trasparenza.

Secondo Ebury, istituto di pagamento autorizzato e regolato dalla Banca Nazionale del Belgio, i messaggi di Lagarde e degli altri membri del Board di recente sono stati di una “franchezza piuttosto insolita” ed hanno confermato che è “probabile” un taglio estivo, in attesa dei dati sui rinnovi salariali. E questo perché, come affermato da Lane, “una revisione dei tasso troppo rapida potrebbe essere autolesionistica”.

Lagarde perde appeal

Se l’avvento di Lagarde alla BCE era stato salutato come una ventata di novità, a metà mandato la sua popolarità non è ai massimi. Un sondaggio pubblicato dal sindacato Ipso, infatti, avrebbe segnalato che oltre il 50% dei dipendenti della BCE ritiene la sua leadership modesta (poor) o molto modesta (very poor)e che la Presidente abbia anche perso consenso all’interno della Board.

Un sondaggio che l’Istituto di Francoforte ha contestato e che, insolitamente, è stato svolto a metà mandato, contro i rsupotati di fine mandato di Trichet e Draghi.

Ma cosa si attendono gli analisti?

Al di là delle aspettative più ottimistiche dei mercati, che vedono un taglio già a marzo-aprile, la gran parte degli analisti ritiene che la BCE assumerà un atteggiamento più cauto ed attendista e che aspetterà giugno per annunciare un possibile taglio dei tassi.

“Prevediamo che la Banca Centrale Europea manterrà invariati i tassi di riferimento nella riunione di gennaio e ribadirà il suo approccio dipendente dai dati“, spiega Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO, aggiungendo che “la riunione di marzo, con le nuove proiezioni macroeconomiche dello staff della BCE, fornirà probabilmente ulteriori indicazioni”.

“Nonostante i chiari segnali di indebolimento dell’area dell’euro e il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo, ci aspettiamo che la BCE mantenga i tassi invariati al prossimo meeting e che la prospettiva di tagli sia ancora lontana“, conviene Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income.

Anche Tomasz Wieladek, Chief European Economist di T. Rowe Price, ritiene che la BCE questa settimana che “dica chiaramente che il percorso dei tassi di interesse prezzati dai mercati continui ad essere troppo aggressivo” e che “il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di opporsi in modo unanime a quanto prezzano i mercati“, spostando ogni decisione sui tassi a giugno.

“Nella riunione di giovedì ci aspettiamo che la BCE adotti un atteggiamento attendista, sottolineando ancora una volta la dipendenza dai dati“, sottolinea  Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments, che aggiunge “continuiamo a prevedere un primo taglio dei tassi solo a giugno e riteniamo che quanto emergerà durante la conferenza stampa sarà coerente con questa stima”.

“La Bce si sta allineando sull’iniziare i tagli dei tassi in estate (giugno o luglio)“, afferma Shaan Raithatha, Senior Investment Strategist di Vanguard, aggiungendo “in parte, sospettiamo che ciò avvenga per contrastare il significativo allentamento delle condizioni finanziarie degli ultimi due mesi”.

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