Il nuovo BTp 2050 appena piazzato sul mercato dal Tesoro è già un record. L’operazione è stata affidata a Barclays, Bnp Paribas, Citigroup, Credit Agricole e Monte dei Paschi.
Gli ordini per la cedola al 2,45%, la più bassa sinora per un’emissione italiana di simile durata, con scadenza il 1 settembre 2050, in appena ventiquattrore sono letteralmente andati a ruba, raggiungendo la cifra da capogiro di 47 miliardi di euro, a fronte di un’offerta che si è fermata a 7 miliardi. Il record precedente era stato lo scorso anno, con 41 miliardi di euro.
Poiché il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,28 euro, il rendimento alla scadenza equivale al 2,50% lordo annuo. Il Btp a 30 anni rimpiazza quello con scadenza nel settembre 2049, che era stato emesso con un tasso fisso del 3,85%.
Ma cerchiamo di scoprire insieme cosa sta accadendo e come si sta muovendo il mercato in questi giorni.
Indice
Il “momento d’oro” sui mercati finanziari
La congiuntura è senza dubbio particolarmente favorevole: da un lato ci sono i buoni rendimenti del debito pubblico italiano, che superano di non poco la Grecia: a novembre il debito ha segnato un calo di 2,2 miliardi. Dall’altro, la forte domanda degli investitori internazionali per i titoli di Stato, nonché i tassi molto bassi, che creano un ambiente molto propenso al collocamento di debito da parte dello Stato, allungando anche la scadenza media.
Il Tesoro probabilmente è stato spinto dal “momento d’oro” sui mercati finanziari e in particolare dalla solida domanda evidenziata nelle aste dei ventennali spagnoli. Per darvi qualche dato, il Bonos a 10 anni della Spagna ha ricevuto ordini record per 53 miliardi a fronte di un ammontare collocato di 10 miliardi e un rendimento di mezzo punto percentuale, mentre il decennale del Belgio ha incassato 23 miliardi.
Perché conviene acquistare il BTp 2050
Ovvio che il BTp italiano a 30 anni risulta più esposto alle variazioni dei rendimenti sul mercato. Naturalmente, se questi diminuiranno, i prezzi saliranno più velocemente e sarà ottimo per chi l’ha acquistato, perché gli consentirà di percepire guadagni più alti con la rivendita.
Al contrario, se i rendimenti saliranno, l’obbligazionista registrerà maggiori perdite. In ogni caso, se decidete di acquistarlo nei prossimi giorni, alla scadenza tra 30 anni non dovrete subire un rimborso decisamente inferiore al valore nominale e, dunque, evitereste eventuali problemi con il Fisco.
Pesa l’incertezza politica, ma l’Italia fa gola
Stando alle previsioni di Unicredit, in futuro lo spread con Btp/Bund dovrebbe allargarsi, per cui posizionarsi sulla parte a lunghissima scadenza della curva dei rendimenti “può essere una buona tattica difensiva”.
Ciò detto, benché sui mercati si parli di un risultato inatteso, dati i rischi di instabilità politica che alcuni vedono in Italia, soprattutto in relazione agli esiti delle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria, tra gli investitori ha prevalso l’ottimismo. Scongiurata l’ipotesi leghista dell’Italexit, il mercato globale inondato di liquidità a caccia di rendimenti piace molto, e il mercato italiano è un’ottima opportunità.