L’inflazione torna a salire a+1,5% a gennaio, resta alto il prezzo del carrello della spesa

I prezzi continuano a crescere stando agli ultimi dati Istat; per le associazioni di consumatori la stangata è da 520 euro per coppie con 2 figli, 192 solo per mangiare

Pubblicato: 21 Febbraio 2025 12:14

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

A gennaio 2025 l’inflazione registra un lieve aumento, passando dall’1,3% di dicembre 2024 all’1,5%. Un incremento principalmente dovuto alla fine della spinta deflazionistica sui prezzi energetici, che segnano -0,7% rispetto al -2,8% del mese precedente, complice un forte rialzo dei prezzi della componente regolamentata (+27,5% rispetto al +12,7% di dicembre). Lo rileva l’Istat.

Fermo il carrello della spesa

Confermati quindi i dati provvisori di inizio mese; i prezzi dei beni alimentari rimangono complessivamente stabili in termini tendenziali (+1,9%), nonostante l’aumento dello 0,9% rispetto a dicembre, così come quelli della sotto-componente degli alimentari lavorati, che si fermano a +1,7%. Invece gli alimentari non lavorati rallentano lievemente (da +2,3% a +2,2%).

Più nel dettaglio, tra gli alimentari non lavorati, si segnala una decelerazione dei prezzi dei vegetali freschi o refrigerati, esclusi le patate (da +3,0% a +1,6%; +1,5% su dicembre), e, seppur in misura inferiore, di quelli della frutta fresca o refrigerata (da +2,2% a +2,1%; +0,5% su dicembre).

Nel comparto dei servizi, il ritmo di crescita dei prezzi su base annua rimane stabile al +2,6%. A un livello più dettagliato, si osserva una decelerazione nei prezzi dei servizi legati ai trasporti (da +3,6% a +2,5%; -2,3% su dicembre), soprattutto a causa della riduzione dei costi nel trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (da +11,1% a +5,7%; -2,8% su dicembre) e nel trasporto aereo passeggeri (da +5,7% a +4,5%; -22,7% su dicembre, anche per fattori stagionali).

Al contrario, i prezzi del trasporto passeggeri su rotaia accelerano (da +1,8% a +2,1%; +1,2% su dicembre). Infine, i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona vedono un moderato aumento nel loro ritmo di crescita (da +3,1% a +3,3%; +0,4% su dicembre).

A incidere sull’aumento il caro bollette

L’evoluzione dei prezzi dei beni riflette principalmente quella dei beni energetici, la cui flessione a gennaio risulta decisamente più contenuta (da -2,8% a -0,7%; +3,4% su dicembre), a causa di un forte rialzo dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +12,7% a +27,5%; +14,2% su dicembre).

In particolare, i prezzi dell’energia elettrica nel mercato tutelato invertano la tendenza (da -7,8% a +21,6%; +19,6% su dicembre). Al contrario, i prezzi del gas di città e del gas naturale nel mercato tutelato mostrano un sensibile rallentamento nella loro crescita tendenziale (da +30,3% a +19,8%; +0,9% su dicembre).

“Il caro-energia continua a tenere i consumatori in ostaggio con effetti negativi diretti sul tasso di inflazione”, spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso. “Il timore è che i recenti rialzi registrati su mercati internazionali dell’energia possano portare a breve a nuovi aumenti delle bollette di luce e gas in tutti i mercati attualmente in vigore, con effetti a cascata non solo per le famiglie ma anche per le imprese”.

Stangata da 520 euro per coppie con 2 figli

“Inizio d’anno pessimo – tuona Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Istat sull’inflazione – Il 2025 non poteva cominciare peggio di così, con un’inflazione che, nonostante una crescita del Pil pari a zero sia nel terzo che nel quarto trimestre 2024, decolla in un solo mese dello 0,6%. A fare da traino, come denunciamo da tempo e conferma oggi anche l’Istat, il caro bollette, contro le quali il Governo, nonostante gli annunci di interventi imminenti, non ha ancora fatto nulla e continua a prendere e a perdere tempo, mentre le famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese”.

L’inflazione tendenziale pari a +1,5% comporta, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 520 euro su base annua, “ed è grave che ben 192 euro in più se ne vadano solo per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche e addirittura 212 per il carrello della spesa, una vera e propria stangata”. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 471 euro, ma 170 euro sono soltanto per cibo e bevande e 190 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In media, per una famiglia, “mangiare e bere ora costa 133 euro in più” conclude Dona.

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