Lagarde spinge l’unione dei mercati dei capitali Ue, cos’è la soluzione della Bce alla crisi

La presidente della Bce Lagarde rilancia l'unione del mercato dei capitali in Ue per dare spinta agli investimenti

Pubblicato: 22 Novembre 2024 11:26

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Durante un intervento allo European Banking Congress a Francoforte, la presidente della Bce Christine Lagarde ha rilanciato la proposta di riforma dei mercati dei capitali dell’Ue. Si tratta di una maggiore integrazione europea del modo in cui funzionano le banche, che verrebbe uniformato in tutti i Paesi, sotto il controllo della Banca centrale europea.

Per i risparmiatori questo significherebbe un accesso più semplice ai mercati finanziari europei, con nuovi strumenti per gestire il proprio patrimonio. Per le aziende, in particolare quelle innovative che cercano investimenti, la Capital markets union (Cmu) permetterebbe di trovare nuovi finanziamenti e di non doversi rivolgere, come spesso accade, al mercato statunitense.

Lagarde rilancia l’unione dei mercati di capitali

La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha rilanciato, durante il European Banking Congress a Francoforte, la riforma dei mercati dei capitali europei, anche nota come Capital markets union (Cmu). Si tratta di un progetto di lungo corso che prevede una maggiore responsabilità di vigilanza della Bce sulle banche europee e regole condivise da tutti i Paesi sugli istituti di credito.

“Il divario tecnologico tra Stati Uniti ed Europa è ormai innegabile. Anche l’ambiente geopolitico è diventato meno favorevole, con crescenti minacce al libero scambio provenienti da ogni parte del mondo. Essendo l’economia più aperta tra le principali, l’Ue è più esposta a queste tendenze rispetto ad altre. L’Unione dei mercati dei capitali si trova al centro di tutte queste sfide” ha dichiarato Lagarde

Non è la prima volta che in sede di Unione europea si parla di questa riforma ma, come sottolineato dalla stessa Lagarde, ma tutte le iniziative legislative cominciate in passato, più di 50, sono finite in fallimenti a causa di gruppi di interessi locali che hanno fermato l’integrazione dei mercati dei capitali. Ora però il cambiamento non sarebbe più rinviabile secondo la Bce.

Cosa cambia con la Cmu per i risparmiatori

Il problema che questa riforma affronta è quello dell’incapacità dei mercati finanziari Ue di muovere capitali privati per investire in nuove imprese. Nel 2023 il finanziamento azionario nei mercati europei era pari all’84% del Pil della zona euro. Questo stesso dato negli Usa è oltre il 170%. Da qui deriva molto del ritardo economico e di innovazione dell’Europa nei confronti degli Stati Uniti.

Sempre più startup innovative europee finiscono per cercare finanziamenti negli Usa per poi spostare sempre più sedi e operazioni sull’altra sponda dell’Atlantico, perché non trovano capitali in Europa. Una delle ragioni di questo fenomeno è proprio la frammentazione dei mercati finanziari europei. Per un risparmiatore italiano è difficile investire in Francia o in Germania e quindi le nuove aziende hanno accesso a capitali molto più limitati di quelli su cui potrebbero contare dopo la Cmu.

Gli europei hanno inoltre una propensione al risparmio molto accentuata, circa il 13% del loro reddito, ma lasciano questi capitali in conti deposito e conti correnti che spesso offrono rendimenti scarsi o nulli anche grazie alla mancanza di competizione. Una maggiore integrazione dei mercati di capitali europei porterebbe quindi anche vantaggio ai risparmiatori.

Un esempio di quello che potrebbe accadere con l’applicazione della Cmu è la recente entrata nel mercato bancario italiano dell’istituto di credito spagnolo Bbva. Grazie a un’offerta online molto competitiva, che proponeva rendimenti su un conto corrente senza paragoni nel mercato italiano, è arrivata in pochi anni oltre mezzo milione di clienti.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963