Unicredit compra Commerzbank: così la Germania in crisi svende la banca che salvò 16 anni fa

Unicredit ha annunciato l'acquisizione del 9% della banca tedesca Commerzbank. La quota potrebbe anche salire. L'italiana diventa così terza maggiore azionista

Pubblicato: 11 Settembre 2024 10:24Aggiornato: 11 settembre 2024 14:33

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Unicredit compra Commerzbank AG. L’istituto bancario italiano ha annunciato di aver acquisito una partecipazione azionaria del colosso tedesco, e che la quota potrebbe anche aumentare. Scopo di questa operazione è aumentare la cooperazione tra le due banche per esplorare opportunità di business, il che però, probabilmente, alimenterà le speculazioni sulle acquisizioni. Unicredit è già rappresentata in Germania attraverso la sua controllata HypoVereinsbank (HVB). Si potrebbe anche riaprire il risiko bancario europeo. Vediamo i dettagli.

Unicredit compra il 9% di Commerzbank

Unicredit entra in Commerzbank con la sottoscrizione del 9% del capitale sociale per poco più di 700 milioni di euro: il 4,49% è stato acquistato nell’ambito di un’offerta di accelerated book building condotta per conto del governo federale tedesco, in linea con l’intenzione della Germania di ridurre la sua partecipazione in Commerzbank, mentre il resto è stato comprato con operazioni sul mercato.

Il prezzo delle azioni è aumentato a due cifre prima dell’operazione: pre-mercato il valore è schizzato a +11,4%. Operazione che ha un impatto sul CET1 ratio di Unicredit pari a circa 15bps e non influirà sulla politica di distribuzione esistente.

La domanda altamente concentrata di Unicredit ha portato il colosso bancario tedesco a superare tutte le altre offerte nel processo di bookbuilding. Il prezzo di allocazione è stato di 13,20 euro per azione, cioè quasi il 5% superiore al prezzo di chiusura di Xetra (Xetra è la sede di negoziazione elettronica gestita dalla Borsa di Francoforte). Attraverso la vendita, il governo federale ha ricavato 702 milioni di euro.

Il numero di azioni vendute è stato di 53,1 milioni. Il valore dell’investimento si aggira intorno ai 2 miliardi e mezzo di euro, al prezzo di chiusura di ieri 10 settembre. Il valore del pacchetto di vendita è stato di circa 670 milioni di euro, con un prezzo di offerta per azione pari a 12,48 euro.

Dopo la vendita la quota azionaria dello Stato tedesco scende così dal 16,5% al ​​12% circa, mentre il governo federale rimane il maggiore azionista individuale. Questo rende Unicredit il terzo maggiore azionista di Commerzbank. Un altro grande azionista è il gestore patrimoniale statunitense Blackrock, che detiene circa il 7% delle sue azioni attraverso diversi fondi.

L’operazione secondo Unicredit

“L’acquisizione della partecipazione in Commerzbank AG è coerente con la strategia di Unicredit e i parametri entro i quali effettua qualsivoglia investimento. Unicredit esplorerà insieme a Commerzbank AG possibili opportunità di creazione di valore per gli stakeholder di entrambe le banche” si legge nella nota ufficiale di Unicredit.

Ogni decisione in merito alla partecipazione dipenderà anche dalla coerenza dell’investimento con i parametri finanziari di Unicredit, che la banca stessa definisce “stringenti”. Per mantenere flessibilità, la banca fa però già sapere che presenterà domanda alle autorità, “se e quando necessario”, per aumentare la soglia di partecipazione al 9,9%.

Intanto, l’istituto guidato da Andrea Orcel intende proseguire con Unicredit Unlocked, all’insegna di “una crescita redditizia sostenibile e distribuzioni per tutti gli azionisti”. Unicredit Unlocked è il nuovo piano strategico messo in campo dalla banca dopo un periodo di ridimensionamento e ristrutturazione, che anche in Italia ha portato a cospicui tagli, anche di posti di lavoro.

“Questo è il modo in cui creeremo la banca per il futuro dell’Europa, una banca che genera valore per tutti gli stakeholder ed è in grado di sbloccare il potenziale delle persone, delle imprese e delle comunità in tutta Europa, fornendo loro le leve per il progresso. Infatti, questo è dove Unicredit continua a ritenere di poter estrarre il maggior valore per i propri azionisti” prosegue il comunicato stampa.

Il salvataggio di Stato di Commerzbank nel 2008

Ma torniamo a Commerzbank. La banca tedesca ha avuto un passato molto travagliato: 16 anni fa il salvataggio di Stato.  L’ingresso nel capitale di Commerzbank del governo federale tedesco, attraverso il veicolo finanziario per la stabilità dei mercati, risale alla crisi finanziaria del 2008, quando il colosso si ritrovò in cattive acque a seguito del fallimento della Lehman Brothers.

Fu così che ottenne il sostegno pubblico, con l’obiettivo si garantire la stabilità dei mercati finanziari, dal momento che la banca tedesca era troppo grande per fallire (too big to fail). Commerzbank ricevette circa 18,2 miliardi di aiuti, fra il 2008 ed il 2009, dal Fondo di Stabilizzazione dei mercati finanziari. Di questi, sono stati rimborsati ad oggi 13,15 miliardi di euro.

“L’investimento del governo federale in Commerzbank, risalente al 2008-2009, è stato importante per proteggere la stabilità del mercato finanziario nel bel mezzo della crisi finanziaria. Ora la banca è di nuovo un istituto stabile e redditizio. Di conseguenza, il governo federale ha intenzione di vendere gradualmente le sue quote nell’istituto, hanno spiegato da Berlino.

Profitti record grazie ai tagli di posti di lavoro e di filiali

Ora, l’amministratore delegato di Commerzbank Manfred Knof lascerà il suo incarico alla fine del 2025. Non poteva esserci dunque momento migliore per iniziare la vendita (svendita…?) graduale della partecipazione federale in Commerzbank.

D’altra parte l’economia tedesca è al limite: con il comparto auto vicino al collasso – non c’è solo Volkswagen – e la riscoperta per Berlino del debito pubblico, la situazione potrebbe deflagrare da un momento all’altro.

Dal 2021, Knof ha guidato un programma di austerità estremamente severo, che ha previsto il taglio di migliaia di posti di lavoro e la riduzione della rete di filiali in tutta la Germania. Questa strategia ha portato a profitti record pari a circa 2,2 miliardi di euro nel 2022 e si prevede un’ulteriore crescita degli utili nel 2024. Il presidente del consiglio di vigilanza tedesco Jens Weidmann ha commentato che la banca è stata “ristrutturata in tempi record” e ora dispone di un modello di business chiaramente focalizzato sulla sostenibilità.

Nonostante una battuta d’arresto da maggio, il prezzo delle azioni di Commerzbank si è moltiplicato dalla primavera del 2020. Il valore di mercato oggi ammonta a 14,9 miliardi di euro. Rispetto al salvataggio di Lufthansa, però, in cui lo Stato ha guadagnato oltre 700 milioni di euro dalla vendita di azioni durante la pandemia, la vendita di Commerzbank dovrebbe essere un’operazione in perdita per i contribuenti.

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