Settore assicurativo e potenzialità IA: fino a 29% aumento produttività

Secondo Accenture, in particolare, gli ambiti che potranno beneficiarne maggiormente sono la Gestione Investimenti e a seguire, Sottoscrizioni & Pricing (26%), Vendite (26%) e Gestione Sinistri (21%).

Pubblicato: 9 Ottobre 2024 17:30

QuiFinanza

Redazione

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In un contesto macroeconomico complesso e in rapida evoluzione, il settore assicurativo è tra le prime industry che – grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, in particolare quella Generativa – potranno ottenere un aumento significativo della produttività, stimato da Accenture tra il 21% e il 29%. In particolare, gli ambiti che potranno beneficiarne maggiormente sono la Gestione Investimenti e a seguire, Sottoscrizioni & Pricing (26%), Vendite (26%) e Gestione Sinistri (21%).

Settore assicurativo e potenzialità dell’IA

Per affrontare con successo questa trasformazione, è sempre più chiara la necessità di una rivoluzione digitale in ottica olistica, che, nella ridefinizione dei modelli operativi delle imprese, adotti un approccio “Human+Machine”, cioè un approccio che preveda l’interazione umana al centro dell’innovazione tecnologica, focalizzandosi sul consolidamento del digital core e sullo sviluppo di competenze rilevanti per guidare questo cambiamento.

Queste sono le principali evidenze che emergono dai recenti studi di Accenture sulla trasformazione in atto nel settore assicurativo, che, dopo la marcata flessione del 2022, ha già iniziato a mostrare segnali di ripresa, con una crescita attesa del 15,2% nel 2024, rispetto all’anno precedente.

“Per il settore assicurativo il 2024 promette di contraddistinguersi come un anno di crescita. Nel ramo vita, si prospetta una netta inversione di tendenza con un aumento del 18% della raccolta premi dopo una fase negativa degli ultimi due anni. Ancora ottime performance previste per il ramo danni, che, con una crescita del 9%, conferma il trend positivo degli ultimi 4 anni. Nonostante il settore si sia trovato ad affrontare sfide complesse, come l’inflazione, l’aumento dei tassi, i costi crescenti e l’impatto delle sempre più frequenti calamità naturali, i risultati positivi raggiunti e l’accelerazione dell’AI, in particolare quella generativa, stanno rendendo lo scenario ancora più dinamico. Sulla base delle nostre analisi quello assicurativo risulta uno di settori che può trarre maggiori benefici in termini di aumento della produttività sia operativa che commerciale, che di risposta alle aspettative dei clienti, abilitando anche nuovi servizi e modalità di interazione” ha affermato Daniele Presutti, Senior Managing Director Insurance di Accenture. “Per cogliere i benefici di queste tecnologie e ottenere un vantaggio competitivo sostenibile è importante che gli investimenti nel digital core vadano di pari passo con la formazione delle competenze”.

Servizio ai clienti, un nuovo paradigma

Secondo uno studio Accenture, la GenAI è destinata a giocare un ruolo cruciale nella relazione con i clienti: il 42% dei consumatori ritiene che possa aiutare a individuare prodotti e servizi adatti, mentre il 65% considera i contenuti generati pertinenti e affidabili[3]. Le compagnie assicurative possono quindi rispondere a queste esigenze costruendo un modello relazionale ibrido, che integri interazioni fisiche e digitali potenziate dall’AI.

 

I driver di trasformazione

Secondo le recenti rilevazioni di Accenture, basate su una ricerca globale che ha coinvolto gli executive del settore assicurativo, emergono chiaramente i principali driver di trasformazione. A livello europeo, la tecnologia rappresenta il motore principale, con il 60% degli intervistati che la indica come fattore chiave, seguita dall’innovazione dell’offerta (56%) e dalla flessibilità del modello di business (47%). In Italia, oltre a questi fattori, si evidenzia una forte attenzione alla pressione sui costi, considerata rilevante dal 42% degli intervistati, sottolineando così le specificità del contesto nazionale nel panorama della trasformazione assicurativa. Anche da questa analisi, emergono quindi driver legati non solo allo sviluppo economico e tecnologico dell’organizzazione, ma anche alle risorse umane e alla cura dell’esperienza cliente.

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