Risiko bancario: Unicredit pronta a salire al 30% di Commerzbank

Dopo il rafforzamento nel capitale della banca tedesca, l'Istituto guidato da Andrea Orcel sarebbe intenzionato a chiedere alla BCE l'autorizzazione a salire sino alla soglia di OPA

Pubblicato: 17 Settembre 2024 10:17

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Commerzbank e Unicredit sono sempre più vicine, a dispetto dell’entrata in scena di Deutsche Bank, che punterebbe ad un’aggregazione tutta tedesca fra le prima e la seconda banca del Paese, sul modello di quanto avvenuto in Svizzera fra UBS e Credit Suisse. Dopo l’acquisto di una quota nei giorni scorsi, l’Istituto guidato da Adrea Orcel, già salito al 9% del capitale di Commerzbank, avrebbe chiesto alla BCE il permesso di salire al 30% del capitale.

Berlino vuole uscire

Il governo tedesco ha confermato nei giorni scorso il piano di uscita dal capitale di Commerzbank, con un processo “trasparente, non discriminatorio e favorevole al mercato”.

L’ingresso del governo nella banca era avvenuto nel lontano 2008, quando la crisi finanziaria aveva messo in ginocchio diverse banche europee, sollecitando i relativi governi a salvare quelle di importanza sistemica per proteggere la stabilità del sistema finanziario. Un investimento che costò a Berlino oltre 18 miliardi di euro.

Ma ora è giunto il momento di privatizzare, come avvenuto per Montepaschi, perché la banca è tornata profittevole, grazie anche ai tassi di interesse elevati praticati dalla BCE che hanno innalzato i ricavi core delle banche ed i profitti.

La richiesta di Unicredit di salire al 30%

Nel frattempo, Unicredit dovrebbe presentare a giorni alla BCE l’istanza autorizzativa per salire sino al 30% di Commerzbank, la cosiddetta soglia di OPA. A quel punto – scrive il Messaggero – l’Eurotower avrà  60 giorni di tempo per dare l’assenso, a meno che non decida di chiedere dei chiarimenti sulle modalità dell’acquisizione e sulla business combination.

L’accelerazione di Unicredit, che già è presente in Germania con HVB, sarebbe anche finalizzata a frenare l’avanzata di Deutsche Bank.

Il modello svizzero

E’ di ieri la notizia che Deutsche Bank sarebbe intenzionata a rilevare in tutto o in parte la restante quota del 12% in mano al governo tedesco, Il CEO Christian Sewing starebbe tentando così di ostacolare l’avanzata di Unicredit per difendere il mercato domestico.

Un modello molto simile a quello creato in Svizzera con l’aggregazione fra UBS e Credit Suisse, ma in questo caso la spinta era offerta dalle difficoltà finanziarie della seconda banca elvetica. Deutsche Bank invece starebbe cercando solo di proteggere il mercato interno, creando un campione tedesco.

Già nel 2019 il Gruppo aveva avviato negoziati con i vertici di Commerzbank, ma il progetto fu messo da parte a causa dell’opposizione dei sindacati, che temevano licenziamenti in massa. ma il dossier resta in caldo. e testimonia che il risiko bancario si estende ora a tutta la UE.

Cosa pensano gli analisti

Per Equita, una possibile acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit è “un’operazione sfidante, ma con spazio per creazione di valore“.  E fra i vari scenari quello della business combination sarebbe anche il più probabile, mentre appare improbabile un rilancio da parte di altri player. Per gli analisti, Unicredit potrebbe arrivare a pagare un premio del 40% per rilevare i controllo della banca tedesca.

Barclays invece UniCredit sarebbe in grado di pagare a Commerzbank (con un premio del 30% sul prezzo delle azioni Commerzbank del 10 settembre) fino al 45% in contanti. Inoltre, la banca sarebbe in grado di mantenere la sua attuale politica di distribuzione di dividendi anche dopo una eventuale fusione con Commerzbank, dal momento che la logica dell’accordo è quella di “creare valore per gli azionisti”.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963