Sono sempre meno i prestiti che le famiglie e le imprese italiane chiedono alle istituzioni finanziarie. La mancanza di un calo dei tassi di interesse nei mesi estivi ha rallentato ancora le tendenze a richiedere liquidità, già molto basse. Il dato generale parla di un calo dell’1,6% a livello generale. Leggermente meglio le famiglie, che rispetto al mese precedente aumentano di 0,4 punti percentuali le loro domande, pur rimanendo in campo negativo sul 2023 dello 0,6%.
Molto negativa invece la situazione delle aziende, che chiedono meno denaro in prestito sia rispetto al 2023 che rispetto all’ultima rilevazione, quella di luglio. Rallenta anche la crescita dei depositi privati mentre cresce la raccolta obbligazionaria. Scendono sotto il 4% gli interessi sui mutui, ma la variazione mensile è minima.
Le famiglie e le imprese chiedono sempre meno prestiti
La Banca d’Italia ha diramato i dati per quanto riguarda i prestiti del mese di luglio 2024, in confronto allo stesso periodo del 2023. In generale le banche hanno prestato meno denaro rispetto a un anno fa, con un calo del dato generale dell’1,6%. Un segnale poco incoraggiante nonostante il fatto che i tassi di interesse stabiliti dalla Banca centrale europea siano ancora più alti rispetto a un anno fa, anche se solo dello 0,25%.
Il dato più incoraggiante è quello delle famiglie, che si sono stabilizzate poco sotto i livelli dello scorso anno. Sul 2023 infatti, il dato dei prestiti ai nuclei è minore dello 0,6%, con un miglioramento rispetto al mese precedente. A giugno infatti questo dato si attestava al -1%. Resiste quindi la richiesta di prestiti da parte dei privati, in attesa di un taglio ulteriore del costo del denaro.
Molto più difficile invece la situazione delle aziende. Le imprese italiane hanno chiesto quasi il 4% di prestiti in meno rispetto a un anno fa, peggiorando il dato di giugno in maniera sensibile (3,9% contro 3,4%). Un calo dei prestiti richiesti dalle società non finanziarie indica spesso una mancanza di volontà di fare investimenti. Anche in questo caso almeno parte della responsabilità potrebbe però essere del costo del denaro.
Tassi dei mutui ancora alti: cala anche la crescita dei depositi
A segnare un leggero calo sono anche i tassi comprensivi di spese e accise (Taeg) dei mutui per acquistare un’abitazione. Pur mantenendosi alto infatti, questo dato si abbassa sotto alla soglia del 4%, stabilizzandosi al 3,94% contro il 4,0% di giugno. Per quanto riguarda il credito di consumo invece, i tassi salgono rispetto al mese precedente confermandosi con spese e accise oltre il 10%, al 10,51%, in crescita di 0,2 punti percentuali.
Rallenta a luglio anche l’aumento che i depositi privati hanno fatto registrare a giugno. Nel settimo mese dell’anno questo dato è cresciuto dell’1,1%, in confronto al 2,9% dei 30 giorni precedenti. Fondamentalmente stabili i tassi passivi sul complesso dei depositi stessi, che rimangono sopra all’1% (1,01%) seppur calando rispetto all’1,03% di giugno. Infine, continua il sensibile aumento dell’investimento in obbligazioni sul dato annuale, pur rallentando la sua crescita mensile. Il dato fa infatti segnare un +13,3% a luglio, mentre a giugno era arrivato a toccare il +14,8%.