L’oro avvicina i 2.500 dollari l’oncia: il rally può proseguire?

Sul mercato il prezzo dell'oro è balzato su nuovi massimi storici di riflesso all'attentato a Trump, alle incertezze che caratterizzano il futuro ed alle attese di un taglio dei tassi USA

Pubblicato: 17 Luglio 2024 17:42

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Redazione

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L’oro continua a correre sui mercati internazionali ed arriva a sfiorare la soglia di 2.500 dollari l’oncia, sulle attese di una politica monetaria più accomodante delle banche centrali e di una domanda sostenuta da parte dei consumatori e dei soggetti istituzionali (banche centrali). Ma cosa sta accadendo in questi giorni sul mercato? E perché l’oro sta (insolitamente) salendo assieme al dollaro?

I nuovi massimi dell’oro

Il metallo prezioso la scorsa notte ha raggiunto nuovi massimi di 2.487 dollari l’oncia, riavvicinando nuovamente la soglia dei 2,500 USD ormai alla portata.  Poi, gli scambi del mattino, hanno visto il prezzo riassestarsi a 2,477 USD/oncia, in rialzo dello 0,40% rispetto alla vigilia.

Su questi valori l’oro mantiene un rialzo di quasi il 20% da inizio anno, dopo aver messo a segno nell’ultimo mese un progresso del 6%. Le quotazioni si sono impennate soprattutto questa settimana, di riflesso alla notizia del fallito attentato all’ex Presidente americano Donald Trump, che gli ha consegnato un pass per la Casa Bianca.

La notizia di portata planetaria, infatti, ha fatto balzare i prezzi dei cosiddetti beni rifugio, come l’ro, ma anche il dollaro e lo yen, che si sono apprezzati sull’effetto Trump. Una dinamica insolita, giacché l’andamento dell’oro è speculare a quello del dollaro e, quindi, i movimenti sono solitamente di uguale intensità ed opposti a quelli del biglietto verde.

Cosa sta sostenendo l’oro

L’oro continua a beneficiare degli acquisti da parte delle banche centrali, dei flussi di investimenti, soprattutto da parte dell’Asia, della resilienza della domanda dei consumatori e dei segnali di incertezza geopolitica.

Nel 2023, le banche centrali hanno aggiunto 1.037 tonnellate di oro,  secondo acquisto annuale più alto della storia, dopo il record di 1.082 tonnellate nel 2022. Dopo questi numeri record, l’oro continua a essere visto con favore dalle banche centrali come attività di riserva. Secondo l’indagine condotta nel 2024, il 29% delle banche centrali intervistate intende aumentare le proprie riserve auree nei prossimi dodici mesi.

Cresce anche la domanda per investimenti. Gli ETF sull’oro a livello globale hanno registrato il secondo mese consecutivo di flussi netti positivi, attirando 1,4 miliardi di dollari USA a giugno. Gli AUM totali sono rimasti stabile a 233 miliardi di dollari.

Fra i fattori rialzisti anche le attese di un taglio dei tassi a settembre da parte della Federal Reserve a settembre e di ulteriori tagli da parte della BCE, che renderebbero l’oro più appetibile agli investitori internazionali.

Quali prospettive?

Guardando al futuro, il World Gold Council prospetta che l’economia globale mostri una crescita vacillante, il che implicherebbe la necessità di tagli dei tassi di interesse, in un contesto di inflazione in calo ma ancora troppo elevata.

Sulla base di questa prospettiva, il WGC ritiene che il prezzo dell’oro oggi rifletta già ampiamente le aspettative di consenso per la seconda metà dell’anno, quindi servirà un catalizzatore per un ulteriore strappo al rialzo. Catalizzatore che potrebbe provenire dal calo dei tassi nei mercati sviluppati e  dal continuo sostegno da parte degli investitori globali.

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