Le emissioni di bond in Europa hanno toccato nuovi record quest’anno, attestandosi su massimi storici o massimi pluriennali, a seconda dei Paesi. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto trimestrale dell’AFME – Association for Financial Markets in Europe, l’associazione rappresentativa dei mercati finanziari in UE.
Gli Stati membri dell’UE e il Regno Unito hanno complessivamente emesso 850 miliardi di euro in obbligazioni e note di credito nel corso del terzo trimestre 2023. Questo ammontare risulta in diminuzione del 4% rispetto al secondo trimestre di quest’anno, ma conferma un forte aumento del 21% rispetto al 3° trimestre 2022.
I Paesi che hanno evidenziato un record
Fra i Paesi che hanno emesso titoli del debito pubblico a breve, medio e lungo periodo, ve ne sono alcuni che hanno toccato dei record storici. Ad esempio l’Austria ha fatto segnare un volume di emissioni da inizio anno che risulta il più alto mai registrato. I Paesi Bassi invece, sempre da inizio anno sino al terzo trimestre, hanno registrato il volume più alto dal 2013.
Volumi al top pluriennale
I volumi di scambi record dei titoli di stato europei (UE + Regno Unito) sono proseguiti nel terzo trimestre del 2023, secondo MarketAxess TraX, con scambi in aumento del 18% su base annua, seppur in calo del 5% su base trimestrale. I primi 3 trimestri in termini di più alti volumi di scambio medi giornalieri, a partire dal 2014, sono stati tutti nel 2023.
Settembre da record per l’Italia
In Italia, i volumi di scambi delle obbligazioni statali sono aumentati del 42% su base annua e del 3% su base trimestrale durante il terzo trimestre del 2023, che ha rappresentato il volume di scambi trimestrali più elevato per obbligazioni e titoli italiani per un terzo trimestre. Ciò è stato determinato dal volume mensile più alto di sempre registrato a settembre 2023 (la serie storica AFME inizia a gennaio 2016)
Volumi bond ESG in crescita
Il volume in circolazione di titoli di Stato ESG ha raggiunto in Europa 411 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2023. I volumi sono stati trainati dai collocamenti aggiuntivi di titoli del Regno Unito (per 3,1 miliardi di euro), della Germania (per 1,5 miliardi di euro) e della Francia (per 1 miliardo di euro) nell’ambito dei rispettivi piani green e da ulteriori 1,5 miliardi di euro di green bills emessi dall’Austria. Il ritmo di crescita dei titoli di Stato ESG è rallentato all’1% nel corso del terzo trimetre rispetto all’11% segnato nel secondo trimestre.