Quella che si è appena conclusa è stata una settimana fortemente negativa per il settore immobiliare, nonostante la Banca centrale europea abbia continuato a tagliare i tassi di interesse. La BCE ha infatti abbassato i suoi tassi di riferimento di 25 punti base, portando il tasso di deposito al 2,5%, e ha modificato il suo messaggio affermando che “la politica monetaria sta diventando “sensibilmente meno restrittiva”. Allo stesso tempo, la proposta del prossimo esecutivo tedesco di rilanciare la spesa pubblica per infrastrutture e difesa modificando la regola costituzionale sul cosiddetto “freno al debito” ha colto i mercati del tutto contropiede; sommata agli impegni dell’Unione europea per l’aumento delle spese per la difesa, ha fatto schizzare i rendimenti dei titoli di Stato, che hanno guadagnato oltre 40 punti base nell’ultima settimana.
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha fatto segnare un -7% su base settimanale, peggiore dell’andamento in leggero ribasso dello Stoxx Europe 600 (-0,8%).
Una performance ancora peggiore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un calo del 9% su base settimanale, sotto-performando l’indice FTSE MIB che ha chiuso la settimana poco mosso.
I titoli immobiliari quotati a Milano
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana da dimenticare per AbitareIn (-33%). Male anche IGD (-11%), Gabetti (-4%), Brioschi (-3%), Aedes (-2%) e Next Re (-2%). Si salva Risanamento, in rialzo del 2%.
Tra le comunicazioni societarie, AbitareIn ha detto che ha fiducia nell’azione dei magistrati e intende cooperare dopo aver appreso dell’indagine per corruzione nei confronti della società, del proprio legale rappresentante e di un dipendente, dicendosi certa della propria estraneità ai fatti contestati. L’indagine è legata a quella che ha portato all’arresto ai domiciliari nei confronti di Giovanni Oggioni, architetto già vice presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano dal 2021 e in precedenza dirigente dello Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) di Milano, per reati di corruzione, falso e depistaggio.
IGD ha comunicato che l’Utile netto ricorrente (FFO) del 2024 è stato pari a 35,6 milioni di euro, in decremento del -35,7% rispetto al 2023, per effetto dei maggiori oneri finanziari e della cessione perfezionata ad aprile, ma ha anche annunciato il ritorno al dividendo con una cedola di 0,10 euro per azione. “Non intendiamo, però, sederci sugli allori e continueremo a lavorare per ridurre ulteriormente il costo del debito, valutando attentamente le migliori opportunità che si presenteranno”, ha detto l’AD Roberto Zoia.
I dati macroeconomici
L’Istat ha reso noto venerdì che nel secondo trimestre 2024 sono state 245.565 le convenzioni notarili di compravendita in Italia e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è di +0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di +4,2%. Il 93,7% delle convenzioni stipulate riguarda i trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (230.180), il 5,9% quelli a uso economico (14.433) e lo 0,4% quelli a uso speciale e multiproprietà (952). Rispetto al II trimestre 2023 le transazioni immobiliari aumentano del 3,9% nel comparto abitativo e aumentano del 7,9% nell’economico.
Sempre venerdì, Halifax ha comunicato che i prezzi delle case nel Regno Unito sono scesi dello 0,1% a febbraio 2025 (rispetto allo +0,6% di gennaio e al +0,5% atteso dagli analisti). Il prezzo medio degli immobili è ora di 298.602 sterline (rispetto alle 298.815 sterline del mese precedente). La crescita annuale rimane al +2,9%, invariata rispetto a gennaio, contro attese per un +3,1%.
Durante la settimana è anche emerso che le domande di mutuo negli Stati Uniti sono state in forte crescita nell’ultima settimana: nella settimana al 28 febbraio 2025, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario ha registrato un incremento del 20,4%, dopo il decremento dell’1,2% della settimana precedente. Lo ha reso noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,73% dai 6,88% precedenti.
Gli studi di settore
In settimana sono arrivati dati interessanti dalla FIMAA – Federazione italiana mediatori agenti d’affari: nel terzo quadrimestre 2024 per gli agenti immobiliari intervistati il mercato della compravendita abitativa è caratterizzato da una stabilizzazione del numero degli scambi, della domanda per l’acquisto e dei prezzi di compravendita. L’offerta è percepita in riduzione per il 50% dei giudizi raccolti. Nel primo quadrimestre del 2025 ci si attende un aumento del numero degli scambi (69,3% dei giudizi) con prezzi medi di vendita stabili (quota del 76,5%). L’orientamento degli operatori sul mercato nei prossimi 4 mesi prevede un rialzo generale dei prezzi e del numero di compravendite rispettivamente per il 18,3 e l’8,8% degli interpellati. Tra i fattori che potrebbero spingere le compravendite, soprattutto il rallentamento dei tassi di interesse sui mutui (56,9%, era al 52,3% nel quadrimestre precedente), ma anche le opportunità di investire su locazioni brevi (18,3%).
Uno studio di Immobiliare.it ha invece mostrato che, quando si parla di affitto, Roma risulta essere la città dove si concentrano maggiormente le ricerche immobiliari degli italiani; è Milano, però, quella che converte di più, ovvero dove la semplice ricerca sul portale si trasforma in contatto effettivo con l’agenzia. Una situazione opposta rispetto al 2019, quando il capoluogo meneghino comandava la classifica davanti alla Capitale. Sul terzo gradino del podio si colloca Torino, che conferma il risultato di 6 anni fa. La Città della Mole precede Napoli, quarta e in crescita di una piazza rispetto al pre-pandemia, e Bologna, quinta. Al sesto posto si trova Genova, davanti a Firenze, settima. In ottava posizione c’è un’altra città del Sud Italia, ovvero Palermo, mentre a chiudere la top 10 tra le città più cercate per l’affitto compaiono due note località venete, vale a dire Verona, nona, e Padova, decima.