Dalla Fed alla Bank of Japan: cosa aspettarsi dalle banche centrali

Agenda fitta di riunioni in settimana: all'appello manca solo la Bce che ha anticipato il trend la scorsa settimana

Pubblicato: 18 Marzo 2024 10:15

QuiFinanza

Redazione

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Settimana ricca sul fronte della politica monetaria, dal momento che le maggiori banche centrali annunceranno le loro decisioni e strategie in una fase molto incerta dell’economia, stanti le tensioni geopolitiche che la influenzano e il passaggio da una situazione di iperinflazione ad una fase di crescita dei prezzi in linea cn i target.
Tutte tranne la Bce che ha anticipato il trend la scorsa settimana, confermando l’aspettativa di un taglio dei tassi a giugno. Questa settimana però il bollettino mensile chiarirà il quadro sottostante, in base al quale il Board si è trovato a prendere le sue decisioni.

Bank of Japan: tempi maturi per fine tassi negativi

La prima a decidere questa settimana sarà la Bank of Japan che annuncerà le sue decisioni martedì. I tempi sembrano ormai maturi per porre fine alla politica dei tassi negativi, anche perché il round di trattative salariali di primavera ha confermato un aumento dei salari del 5,3%, che accrescerà le pressioni inflazionistiche e costringerà la banca centrale a porre fine alla politica dei tassi negativi. Secondo gli analisti la decisione potrebbe essere presa già a questo meeting e ci si attende un aumento dei tassi dello 0,1% (attualmente i tassi sono a -0,1%) che porterebbe il tasso di riferimento a zero.

FOMC pronto ad agire senza fretta

Il Federal Open Market Comittee della Federal Reserve annuncerà le sue decisioni mercoledì sera e, stando alle attese prevalenti, non ci si attende alcuna novità in tema di tassi di interesse, solo la constatazione che l’inflazione continua a moderarsi e che potrebbe essere giunto il tempo di un taglio dei tassi di interesse, ma senza fretta.  Secondo gli analisti non sono attese decisioni prima di giugno, ma solo la conferma della volontà di procedere con una “normalizzazione” della politica monetaria e di un approccio legato ai dati in uscita. Powell e gli altri membri del FOMC infatti hanno sempre dichiarato che prima di procedere all’inversione della politica monetaria avrebbero voluto avere una maggiore garanzia di un’inflazione in linea con il target ed un maggiore equilibrio tra domanda e offerta di lavoro.

È probabile che la Fed opterà per un taglio dei tassi a giugno: il mercato del lavoro statunitense si sta indebolendo gradualmente, anche se rimane resiliente, ma non riaccelera”, nota Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud Asset Management, notando che “la crescita delle buste paga di dicembre e gennaio è stata rivista significativamente al ribasso – per un totale di 167k – e rendendo i numeri passati meno brillanti”.

“L’inversione delle politiche monetarie delle banche centrali coincide con il passaggio dal tempo deflazionistico al tempo inflazionistico. Non sappiamo come sarà il tempo che abbiamo davanti ma sappiamo che sarà molto diverso dai decenni appena trascorsi”, afferma  Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR, aggiungendo l’asset allocation dovrà tenere conto delle nuove condizioni finanziarie, dell’inflazione normalizzata, della fine del deleveraging nelle banche che è stato un fattore deflazionistico”.

Bank of England segue la Fed

La banca centrale britannica, che si riunisce giovedì, manterrà ancora invariati i tassi di interesse per la quinta volta consecutiva, allineandosi alle decisioni e  della Bce e della Fed, alla ricerca di segnali più chiari che la crescita dei salari e l’inflazione si stanno raffreddando. I mercati al momento non anticipano alcuna mossa sui tassi prima del mese di agosto e poi al massimo altri due tagli entro la fine dell’anno.

Banca centrale Australia aspetta il taglio delle tasse

Anche la Banca centrale australiana sta prendendo tempo per l’annuncio di un taglio dei tassi. La politica dovrebbe cambiare direzione a partire da metà anno, grazie ad una politica fiscale e monetaria espansive in grado di sostenere la ripresa economica. La terza fase di riduzione delle imposte prenderà il via il 1° luglio e quindi si attende una mossa della Reserve Bank of Australia a partire da settembre.

Banca Nazionale Svizzera guarda al franco forte

La banca centrale svizzera inizierà a tagliare i tassi di interesse prima di quanto previsto, anche per indebolire il franco svizzero, che conferma una forza eccessiva contro il dollaro sul mercato dei cambi a danno del commercio estero e della competitività dei produttori svizzeri. Una decisione sui tassi è attesa per il mese di giugno, quando anche la Fed avvierà un ciclo di allentamento monetario.

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