Immobiliare: settimana mista in Borsa in assenza di catalyst importanti

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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QuiFinanza

Redazione

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Settimana mista per il settore immobiliare in Borsa, in assenza di catalyst importanti per la mancanza di riunioni delle principali banche centrali o di trimestrali di grandi società. La posizione relativamente accomodante del presidente della Fed Jerome Powell a Jackson Hole una settimana fa si è riflessa sui mercati e gli Stati Uniti hanno sovra-performato le azioni europee per tutta la settimana, in particolare a causa del sell-off delle banche francesi sulla scia di un imminente collasso del governo d’Oltralpe. In Europa, i dati IFO hanno confermato la stagnazione della maggiore economia europea, con l’indice di valutazione attuale in leggero calo. L’indice delle aspettative, d’altra parte, è salito al livello più alto degli ultimi 3 anni e mezzo, anche grazie a prospettive relativamente positive nel settore manifatturiero.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che è sceso del 2,6%, sotto-performando l’andamento dello Stoxx Europe 600 (-1,7%).

Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un andamento in aumento dell’1,7% su base settimanale, meglio di quello dell’indice FTSE MIB (-1,6%).

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Abitare In (+8,5%), Risanamento (+3%), Brioschi (+3%) e IGD (+1,6%). Poco mossa Next Re (+0,6%). Negative Gabetti (-0,6%) e Aedes (-2,3%)

Tra gli annunci societari, Risanamento ha fatto sapere che la Posizione finanziaria netta consolidata positiva al 31 luglio 2025 è pari a 29,3 milioni di euro contro i 29,1 milioni di euro del mese precedente.

I dati macroeconomici

Sul fronte macroeconomico, le principali indicazioni sono arrivate dagli Stati Uniti, dove le richieste di mutui settimanali sono state ancora in calo per i tassi alti, la vendita di case nuove è diminuita a luglio, e i prezzi delle case hanno segnato un aumento a giugno su base annua (indicazioni miste su base mensile).

Gli studi di settore

In settimana sono arrivati dati interessanti da Immobiliare.it, che ha analizzato i costi delle case in alcune delle località più turistiche dell’Italia, tra mare, montagna e città d’arte, confrontando i prezzi con quelli dello scorso anno. Per il mare, la Liguria è molto gettonata soprattutto da lombardi e piemontesi, ma i costi, specie nella Riviera di Ponente, sono elevati. La provincia di Savona è la più cara, con 3.595 euro/mq medi, mentre la Riviera di Levante è più abbordabile. La Spezia, che permette di raggiungere senza troppe difficoltà sia le Cinque Terre sia le mete marittime toscane, prevede una spesa di 2.117 euro/mq per il comune e di circa 2.400 euro/mq per la provincia. Guardando alla montagna, a contendersi il primato sono spesso Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Il Trentino Alto-Adige è in assoluto la regione più cara d’Italia per acquistare casa, con oltre 3.550 euro/mq medi, trainata soprattutto da Bolzano: qui, il comune sfiora i 5.000 euro/mq (+4,4% in un anno), ma anche la provincia, con 4.548 euro/mq di media, non è molto distante. A Trento le cifre sono più accessibili: 3.348 euro/mq per il comune e 2.518 euro/mq per la provincia. Aosta città resta invece su costi ben più contenuti, al di sotto dei 2.300 euro/mq, nonostante un incremento annuale di oltre il 10%, mentre la provincia perde il 7,7% e arretra a 2.755 euro/mq medi. Tra le città d’arte, Milano rimane saldamente in testa (5.540 euro/mq), e i prezzi sono saliti anche nell’ultimo anno (+2%). Firenze, al secondo posto, ha invece sperimentato un boom vero e proprio, con un incremento superiore all’8% nei 12 mesi e un prezzo medio di oltre 4.600 euro/mq.

Secondo Gate-away.com, portale immobiliare italiano dedicato agli utenti internazionali che vogliono comprare casa in Italia, il mercato del lusso in Italia non conosce battute d’arresto. Secondo i dati dei primi otto mesi del 2025, le richieste per immobili di pregio nel Bel Paese si confermano vivaci, con una domanda che arriva non solo dai mercati tradizionali come Stati Uniti, e Germania, ma anche da aree extra-europee in continua evoluzione. L’interesse si concentra soprattutto sulla fascia extra-lusso (oltre 3 mln di euro), che registra valori medi delle richieste oltre i 6,8 milioni di euro (+2,4% rispetto al 2024). Una cifra che testimonia un mercato in salute e trainato da un pubblico internazionale ad alto potere d’acquisto. Nella fascia “lusso” (1-3 milioni di euro), invece, il valore medio delle richieste si attesta a 1.712.739 euro, in lieve calo (-0,71%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: un segnale che fotografa un segmento dinamico ma con maggiore attenzione alla selezione degli immobili. Se guardiamo alle provenienze, gli Stati Uniti restano i protagonisti con il 24,9% delle richieste seguiti dalla Germania (17%). Nel segmento lusso spicca un dato inedito: la voce “Italia” cresce del +49,6%, rappresentando il 9,3% del totale. Con “Italia” non si intendono gli acquirenti italiani, ma le richieste che gli stranieri inviano quando si trovano sul nostro territorio. Un fenomeno che conferma come, una volta in Italia per vacanza, studio o lavoro, molti visitatori decidano di fare il passo successivo e cercare casa.

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