Settimana positiva per le Borse europee: superano test BCE ma temono la Cina

I mercati portano a casa ampi guadagni sulla scia del nuovo taglio dei tassi dell'Eurotower, ma l'andamento debole dell'economia cinese sta pesando sui settori esposti, come quello dle lusso

Pubblicato: 18 Ottobre 2024 18:46

QuiFinanza

Redazione

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Le Borse europee chiudono la settimana con ampi guadagni, sospinte dai nuovi stimoli annunciati dalla BCE, che ha tagliato nuovamente i tassi di interesse dell’Eurozona. In primo piano i titoli industriali, a causa della crisi conclamata del comparto auto, ed il lusso, le cui sorti restano invariabilmente legate alle sorti dell’economia cinese.

La piazza migliore in chiusura di settimana è proprio Milano, con un vantaggio del 3,3%, mentre Francoforte ha guadagnato il 2,2%, Madrid il 2,3% e Londra l’1,5%. In coda Parigi con u vantaggio di poco inferiore all’1%.

Gli eventi clou della settimana

La settimana si è aperta con la festività del Columbus Day in USA, che ha ridotto l’operatività dei mercati americani ed i volumi trattati anche nel Vecchio Continente.

Il governo cinese ha annunciato una serie di misure volte a rafforzare il settore immobiliare e a dare impulso all’economia, ma non ha fornito dettagli sufficienti sulla portata delle misure annunciate, deludenti gli operatori di mercato.

L’evento clou della  settimana è la riunione della Banca centrale europea, che ha deciso per un altro taglio di 25 punti base del tasso di riferimento, come largamente atteso. Quanto al percorso di politica monetaria che intraprenderà Francoforte nei prossimi mesi la presidente Lagarde è rimasta cauta e confermando che “anche la decisione di dicembre dipenderà strettamente dai dati”.

La stagione delle trimestrali è entrata nel vivo: i numeri deludenti di alcune big, come il produttore olandese di chip ASML Holding ed il gigante del lusso LVMH sono stati controbilanciati dai risultati forti della taiwanese TSMC e della big americana dei video on-demand Netflix.

Il quadro macroeconomico

In primo piano ovunque i dati dell’inflazione. Nell’eurozona la crescita dei prezzi al consumo è stata confermata in ulteriore rallentamento all’1,7% in settembre. Anche l’Istat ha confermato il dato sui prezzi al consumo italiani di settembre, mese in cui l’inflazione si è portata al livello più basso da inizio anno allo 0,7% tendenziale, ben al di sotto dell’obiettivo BCE.

Infine, l’inflazione cinese è rallentata allo 0,4% anno su anno a settembre dallo 0,6% precedente, a conferma delle difficoltà dell’economia della grande economia asiatica, il cui PIL è cresciuto del 4,6%, ben al di sotto del target del 5% indicato da Pechino.

Cambi e commodities

Il cambio euro/dollaro chiude in recupero dai minimi a 1,0857, anche se la settimana chiude con un leggero deprezzamento (-0,7%) della valuta europea rispetto al biglietto verde.

Bene l’oro che si è portato a 2.716,3 dollari l’oncia, con un aumento del 3,3% nell’arco della settimana, mentre si registra una forte riduzione delle quotazioni del petrolio WTI (-8,3%) a 69,18 dollari per barile per il venir meno delle tensioni in Medioriente e pe ri taglio delle previsioni di domanda da parte dell’AIE e dell’OPEC.

I market movers

Fra i titoli in evidenza questa settimana va segnalata Stellantis, che si ferma sulla linea di parità, dopo che le parole dell’Ad Carlos Tavares sulla crisi del settore hanno provocato aspre polemiche da parte dei sindacati. Brillante è risultata invece IVECO (+8,4%) in scia ai risultati positivi di Volvo.

In luce Poste Italiane (+5,4%) che è balzata dopo lo stop al collocamento di una tranche del 14% del capitale, che probabilmente slitterà a dopo il  6 novembre.

Fra i peggiori della settimana i titolo legati al petrolio, come Eni, Saipem e Tenaris. Stesso discorso per i titoli del lusso, come Salvatore Ferragamo, in scia ai conti deludenti della big francese LVMH. Fa eccezione Brunello Cucinelli che ha dato risultati positivi.

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