Bank of Japan pronta alla svolta: fine dell’era dei tassi negativi

La banca centrale giapponese prenderà atto delle consistenti pressioni salariali e annuncerà o avvierà subito un percorso di normalizzazione della politica monetaria

Pubblicato: 15 Marzo 2024 09:25

QuiFinanza

Redazione

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La Bank of Japan si prepara a dire finalmente addio all’era dei tassi negativi e ad allinearsi alle politiche dei tassi delle altre banche centrali, a causa di un’inflazione vischiosa e di pressioni salariali sulla crescita dei prezzi. Per gli analisti la decisione potrebbe essere presa ad aprile, ma non è esclusa qualche novità già la prossima settimana.

Inflazione e salari

Gli ultimi dati dell’inflazione indicano un aumento dei prezzi del 2%, in linea con il target della Bank of Japan, dopo il 2,3% registrato a dicembre. Un’inflazione che resta vischiosa, dunque, a dispetto delle pressioni sui salari, la cui dinamica rafforza l’attesa di possibili aumenti del costo del denaro da parte della Bank of Japan.

Consistenti aumenti salariali sono stati negoziati dalla confederazione sindacale Rengo, durante il round di negoziati primaverili, noti come “shunto” o “battaglia di primavera”, che precede  l’inizio dell’anno fiscale il 1° aprile. L’aumento medio dei salari è risultato infatti del 5,28%, al top da oltre trent’anni (massimo dal 1991), su richieste che puntavano anche ad un aumento del 5,85%.

Una dinamica che potrebbe sostenere un’impennata dell’inflazione di carattere non temporaneo e quindi consigliare alla BoJ una normalizzazione della politica monetaria.

Cosa farà la Bank of Japan

Questi dati probabilmente convinceranno la BoJ ad abbandonare la politica dei tassi negativi (oggi sono fissati a -0,1%) e ritirare la politica di controllo dei rendimenti dei titoli di stato, avviando una normalizzazione della politica monetaria ed alzando i tassi di uno 0,1%.

Questa attesa è già incorporata nelle aspettative di mercato, con uno Yen che si è rafforzato nei confronti del dollaro del’1,4% nel corso della settimana, mentre i rendimenti dei titoli di stato giapponesi (JGB) a 2 anni hanno raggiunto un nuovo massimo dello 0,19%. 

Per il prosieguo però, non si attendono altri aumenti dei tassi consistenti e ravvicinati. Lo ha confermato lo stesso governatore Ueda dopo l’ultima conferenza stampa, indicando che il contesto di politica monetaria rimarrà estremamente favorevole per il momento e quindi i successivi rialzi dei tassi saranno molto modesti.

Analisti scommettono su aprile

“I discorsi della BoJ sono diventati più ottimistici riguardo all’emergere di una spirale salariale, e più membri del comitato sono ora disposti ad aumentare i tassi dello 0,1% per uscire dalla politica dei tassi negativi (NIRP) entro marzo“, sottolinea il report  settimanale del Global Credit Team di Algebris Investments.

“Abbiamo anticipato la nostra previsione sul primo taglio della BOJ ad aprile rispetto a metà 2024 come pensavamo in precedenza. Pertanto, ci posizioniamo short sulla duration in Giappone”, afferma César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management, aggiungendo che “la BOJ potrebbe agire prima delle altre principali banche centrali, che stanno pensando di abbassare i tassi”.

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