Bce, nessuna sorpresa. Tassi fermi al 2% ma incertezza resta elevata

Le decisioni scontate dell'Eurotower che, come ampiamente anticipato nei giorni scorsi, si è presa una pausa nel percorso di aggiustamento del costo del denaro

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QuiFinanza

Redazione

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Nessuna sorpresa dalla Banca Centrale Europa che, come largamente atteso, ha confermato l’attuale livelli dei tassi d’interesse, prendendosi una pausa nel percorso di aggiustamento del costo del denaro. Una decisione che risponde anche all’elevato grado di incertezza che caratterizza o scenario economico, in vista dell’evoluzione dei negoziati sui dazi e delle possibili ripercussioni sul commercio mondiale.

La decisione del Board

Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della Bce confermando

Confermata anche la progressiva riduzione delle misure di quantitative easing: il piano di acquisti asset (PAA) ed il piano pandemico (PEPP) si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

Inflazione in linea con target

Le decisioni sono state assunte dal Consiglio direttivo considerando che l’inflazione è sostanzialmente allineata al target della Bce. L’inflazione – si sottolinea – è pari attualmente al nostro obiettivo del 2% a medio termine. Le nuove informazioni sono sostanzialmente in linea con la valutazione precedente del Consiglio circa le prospettive di inflazione. Le pressioni interne sui prezzi hanno continuato ad attenuarsi, a fronte di un rallentamento dei salari.

Il Consiglio direttivo – si legge nello statement – è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine. Per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, il Consiglio direttivo seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi a esse associati, considerati i nuovi dati economici e finanziari, nonché della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.

Situazione economia altamente incerta

Grazie anche alle precedenti riduzioni dei tassi l’economia ha mostrato nel complesso buona capacità di tenuta in un difficile contesto mondiale. Al tempo stesso- si sottolinea –  il panorama resta eccezionalmente incerto, soprattutto a causa delle controversie commerciali.

Per questo il Direttivo della Bce si dice

pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi”.

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