Viaggia ancora controcorrente la banca centrale del Giappone che, al contrario della Fed e della BCE e a dispetto di quanto recentemente affermato dal governatore Kazuo Ueda, conferma una politica monetaria ultra espansiva, restando di fatto l’unica banca centrale a non aver attuato politiche anti-inflazionistiche a causa della deflazione endemica che caratterizza l’economia nipponica. Ma cambierà qualcosa nel 2024? Ci sarà un ritiro degli stimoli a pioggia offerti dall’autorità monetaria?
Le decisioni del Consiglio direttivo
La due giorni di politica monetaria si è chiusa con la conferma di tassi di interesse negativi a -0,1% per il breve termine. La Bank of Japan ha poi confermato la sua politica ultra-accomodante, mantenendo ferme anche le altre misure di stimolo come gli acquisti di asset ed il controllo della curva dei rendimenti.
A proposito del controllo dei rendimenti (YCC), la Bank of Japan ha ribadito che consentirà al rendimento del titolo decennale di oscillare in un intervallo compreso tra l’1% ed il -1%, mentre ad ottobre sembrava voler uscire da questa misura ed aveva alleggerito il suo linguaggio, affermando che avrebbe potuto consentire lo sforamento del limite dell’1%.
La BoJ ha modificato per tre volte la politica YCC quest’anno, affermando di voler combattere la crescita lenta dei prezzi e dei salari, ma in linea di massima ha sempre ritenuto prioritario garantire una crescita economica più vivace dell’economia giapponese e difendersi da “venti contrari”.
Uno sguardo all’economia giapponese
La banca centrale ha ribadito ancora una volta che l’economia giapponese si troverà ad affrontare ostacoli derivanti dal calo della domanda di esportazioni e dall’inflazione vischiosa. Per questo, tenendo conto delle incertezze elevate che circondano le economie ed i mercati finanziari domestici ed internazionali, la Banca continuerà pazientemente con l’allentamento monetario, rispondendo agilmente agli sviluppi dell’attività economica e dei prezzi ed anche delle condizioni finanziarie.
Quanto all’inflazione, la BOJ ha dichiarato di aspettarsi che si manterrà al di sopra del suo obiettivo annuale del 2% nel 2024, anche se si prevede che la crescita dei prezzi rallenterà.
Non sono stati svelati i piani per il 2024, anche se di recente il governatore Kazuo Ueda aveva aperto ad una potenziale, seppur non vicina, svolta nel 2024.
Il governatore, ancora oggi, ha affermato che prezzi e salari sembrano muoversi nella giusta direzione, con i sindacati e le grandi aziende che segnalano la possibilità di aumenti salariali sostenuti il prossimo anno. Ma ha avvertito che le condizioni rimangono incerte.
“La possibilità che l’inflazione tendenziale acceleri verso il nostro obiettivo di prezzo sta gradualmente aumentando”, ha detto Ueda in conferenza stampa, “ma dobbiamo ancora verificare se si realizzerà un ciclo positivo di inflazione salariale”.
Ma cosa accadrà nel 2024?
La BoJ, in ogni caso, ha ribadito che non ci sarà alcuna modifica alla sua politica nel breve. Non si parla di possibili rialzi dei tassi nel 2024, nonostante il governatore abbia recentemente accennato alla possibilità di riportare i tassi in positivo. E neanche si parla di abbandonare la politica del controllo dei rendimenti, con la quale la Bank of Japan dio fatto tiene sotto controllo il mercato obbligazionario ed i rendimenti dei titoli pubblici.