Il Piano A2A punta su estero e data center: investimenti per 23 miliardi

Il management della multiutility lombarda ha presentato le linee guida del nuovo Piano strategico ed i target reddituali al 2035

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QuiFinanza

Redazione

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A2A, la multiutility lombarda quotata in Borsa, presenta il nuovo Piano strategico 2024-2035, che mantiene saldi gli obiettivi di crescita industriale del Gruppo definiti nel Piano di novembre 2024. La strategia resta incentrata sui due pilastri della Transizione Energetica e dell’Economia Circolare e rafforza i business core, pianificando investimenti per 23 miliardi di euro, di cui oltre il 35% è già concluso o in corso di realizzazione.

Investimenti e Target

Gli investimenti pianificati ammontano a 23 miliardi di euro e saranno così suddivisi: 7 miliardi per l’Economia Circolare e 16 miliardi per la Transizione Energetica.

Quanto ai target, l’ambizione del Gruppo al 2035 cresce su entrambi i pilastri: per la Transizione Energetica sono previsti 4 miliardi di euro di RAB nelle reti elettriche, 3,7 GW di capacità eolica e fotovoltaica e 5 milioni di clienti; per l’Economia Circolare 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti trattati e nuovi data center da realizzare sfruttando gli asset energetici come piattaforma di sviluppo.

Inoltre, il Gruppo estende l’orizzonte territoriale del Piano Strategico oltre i confini nazionali, puntando a una maggiore diversificazione geografica in nuovi Paesi, selezionati in base al potenziale di mercato e a criteri di rendimento e velocità di sviluppo.

Obiettivi reddituali al 2035

Il Piano prevede una crescita dell’EBITDA dai 2,2 miliardi di euro del 2025 ai 2,4 miliardi di euro nel 2028, 2,8 miliardi di euro nel 2030 e 3,6 miliardi di euro nel 2035. Il CAGR risulta essere del 5% nel periodo 2025-35 e del 6% nel periodo 2028-2035.

L’Utile Netto Ordinario è atteso a 0,7 miliardi di euro nel 2028 e sopra 0,8 miliardi di euro nel 2030, mentre si prevede si attesti a oltre 1,1 miliardi di euro nel 2035. Il CAGR risulta pari al 6% nel periodo 2025-2035; all’8% nel periodo 2028-2035. Confermata la politica dei dividendi, con una crescita sostenibile del DPS (dividendo per azione) di almeno il 4% annuo.

La Posizione Finanziaria Netta è attesa in aumento di 3 miliardi di euro nel periodo 2026-2035, di cui circa 2 miliardi di euro entro il 2030 derivanti dagli investimenti nei data center, incrementali rispetto al Piano precedente.

Si prevede che il Gruppo A2A traguarderà per il 2026: un EBITDA compreso tra 2,21 e 2,25 miliardi di euro; un Utile Netto Ordinario di Gruppo tra 0,63 e 0,66 miliardi di euro.

Data center grande opportunità

“Nel 2025 è esploso il fenomeno data center e le strategie fatte negli ultimi cinque anni di riposizionamento sull’elettrificazione ci consentono di dire che siamo nel posto giusto al momento giusto. Siamo pronti ad alimentare il nuovo sviluppo di data center”

ha spiegato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, in occasione della presentazione dell’aggiornamento del Piano Strategico al 2025.

“In Italia abbiamo richieste di 55 Giga di data center; in Lombardia il 60% della domanda”

ha detto Mazzoncini, aggiungendo che una “grande richiesta” arriva anche da Puglia e Sicilia.

“Di questi 55 Giga pensiamo andranno a terra un range compreso tra 2,3 e 4,6 e l’energia termica che si può recuperare dai data center consente di raddoppiare l’energia per il teleriscaldamento ed è quindi una grande opportunità”

ha sottolineato l’Ad.

A2A conta di investire sui data center 1,6 miliardi sui 23 miliardi complessivi: il business dovrebbe generare 400 milioni di Ebitda.

Titolo giù dopo il Piano

Il titolo A2A in Borsa è crollato dopo la presentazione del Piano al 2035 e mantiene una perdita superiore al 7%  a 2,51 euro. Commentando la reazione del mercato, l’Ad ha ricordato che il titolo continua ad essere sottovalutato.

Abbiamo degli upside interessanti e credo che gli investitori apprezzeranno”

ha concluso Mazzoncini, aggiungendo

“se prendiamo i multipli dei nostri peer, il titolo sarebbe ampiamente sopra i 3 euro. Sono convinto che questo ci verrà riconosciuto, molti investitori lavorano con gli algoritmi: siamo saliti del 30% negli ultimi due mesi“, il che giustifica “prese di profitto” con “un saldo netto del 20%”.

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