Stellantis nei guai, Urso dà ultimatum: “Faccia la sua parte”

Il governo Meloni, attraverso il ministro Urso, ha chiesto a Stellantis di dare delle risposte in merito al piano di produzione

Pubblicato: 23 Agosto 2024 17:14

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha lanciato un ultimatum a Stellantis, il gigante automobilistico guidato da Carlos Tavares, durante il Meeting di Rimini. Come portavoce del governo Meloni, ha chiesto risposte all’azienda e di chiarire i piani di produzione e gli investimenti in Italia. Le richieste del governo si fanno pressanti, soprattutto in vista degli impegni presi dall’azienda, che, secondo Urso, non sono stati rispettati.

L’attacco di Urso: “Stellantis deve rispondere”

Durante il Meeting di Rimini, Adolfo Urso ha chiesto con fermezza che Stellantis chiarisca i suoi piani per il futuro della produzione automobilistica in Italia. Il ministro ha ricordato che Tavares aveva promesso la produzione di un milione di veicoli in Italia, ma ora è il momento di capire come e in quali stabilimenti l’azienda intende realizzare questo obiettivo.

Urso ha anche espresso frustrazione sugli investimenti promessi da Stellantis, chiedendo trasparenza su come l’azienda intende procedere, soprattutto riguardo alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Urso ha inoltre accusato Stellantis di non aver mantenuto i propri impegni, nonostante il governo abbia rimosso ostacoli normativi come l’Euro 7 e abbia implementato un piano di incentivi senza precedenti per supportare la produzione automobilistica in Italia. “Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no,” ha affermato Urso, sottolineando che l’azienda ha beneficiato di condizioni favorevoli, ma non ha ancora aumentato la produzione come promesso.

Il progetto della gigafactory di Termoli e i fondi del Pnrr

Uno dei punti critici sollevati dal ministro riguarda il progetto della gigafactory di Termoli, che dovrebbe essere finanziato con fondi europei del Pnrr.

Urso ha lanciato un avvertimento chiaro: “Non possiamo perdere le risorse del Pnrr perché Stellantis non mantiene gli impegni.” Il ministro ha espresso preoccupazione per il fatto che la scadenza per l’utilizzo dei fondi è imminente e ha chiesto a Stellantis di chiarire se intende portare avanti il progetto.

Inoltre, ha sollevato dubbi su altri progetti promessi, come la produzione di una quinta auto a Melfi, gli investimenti a Pomigliano e Cassino, e la realizzazione della 500 ibrida a Mirafiori.

Le voci dei sindacati e le preoccupazioni crescenti

Le critiche a Stellantis non arrivano solo dal governo. Anche i sindacati hanno espresso preoccupazioni per il futuro dell’industria automobilistica in Italia. Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha dichiarato che è giunto il momento che Stellantis presenti un serio progetto industriale, indicando chiaramente quali saranno gli investimenti, i nuovi modelli e le garanzie in termini di produzione e occupazione.

Secondo Sbarra, nel primo semestre del 2024 la produzione di veicoli del gruppo Stellantis si è ridotta del 25% rispetto all’anno precedente e c’è il rischio concreto che nel 2025, con la scadenza della cassa integrazione, possano essere persi circa 25mila posti di lavoro.

La risposta di Stellantis: “Il governo crei le condizioni”

Stellantis non è rimasta in silenzio di fronte alle accuse mosse dal ministro Urso. In una nota ufficiale, l’azienda ha ribadito il proprio impegno per il piano industriale in Italia, sottolineando però che “è essenziale che tutti gli attori della catena del valore – compreso il Governo – contribuiscano a creare le giuste condizioni per la competitività, la dinamica del mercato e anche per la tranquillità, indispensabili per realizzare la transizione epocale che la mobilità sta vivendo”.

Stellantis ha evidenziato che rimane concentrata sull’esecuzione del piano per l’Italia per i prossimi anni, che include progetti importanti come quello per Mirafiori 2030.

Per quanto riguarda la gigafactory di Termoli, Stellantis ha affermato che il progetto è attualmente in fase di potenziamento, con l’obiettivo di introdurre una nuova tecnologia per la produzione di celle e moduli. L’azienda ha anche menzionato altri investimenti previsti per aumentare il carico di lavoro dei componenti ibridi a Termoli. La nota aziendale non ha però dissipato tutte le preoccupazioni sollevate dal governo italiano, lasciando aperte molte domande sul futuro dei vari stabilimenti in Italia.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963