Se da un lato in Italia oltre il 20% delle pubblicità su radio, tv e carta stampata parla di Sostenibilità, dall’altro però sono ancora poche le aziende realmente impegnate sul tema delle politiche sostenibili: il dato emerge dalla ricerca condotta da ConsumerLab e presentata nel corso della 2/a edizione del Congresso nazionale “Future Respect – imprese sostenibili, pratiche a confronto”.
Bilancio di sostenibilità, quante aziende lo presentano?
Il centro studi Consumerlab, specializzato in sostenibilità, ha analizzato i bilanci delle 1.915 principali imprese individuate da Mediobanca, per capire quale sia il reale coinvolgimento delle grandi aziende sul tema delle politiche sostenibili. Dalla ricerca è emerso che solo 535 imprese, pari al 28,2% del totale, presentano un Bilancio annuale o biennale di Sostenibilità; 1.230 (il 64,2%) non presentano il bilancio. 145 (il 7,6%) non dispongono di un sito accessibile al pubblico e pertanto non è possibile estrapolare indicazioni. Ciò non implica che non presentino Bilanci di Sostenibilità, ma semplicemente che, qualora lo facessero, il Consumatore non avrebbe alcun modo per saperlo.
Analizzate poi le informazioni in tema di sostenibilità rese agli utenti attraversi i siti internet delle 1.915 aziende monitorate: solo 1.011, ossia il 52,8% del totale, riservano una sezione del proprio sito alla Sostenibilità.
Tra i 345 grandi gruppi bancari, il 60,6% non presenta un Bilancio di Sostenibilità, il 38,3% non riserva alcuno spazio sul web alla Sostenibilità. Situazione che peggiora se si analizzano le 76 principali imprese assicuratrici: il 72,4% non presenta un Bilancio di Sostenibilità, il 54% non riserva alcuna sezione alla Sostenibilità.
Cosmetica, maglia nera
Maglia nera in tema di sostenibilità spetta al settore della cosmetica e del benessere: dalla ricerca, infatti, emerge come su 100 Imprese, comprese quelle aderenti UNIPRO (Associazione Italiana Imprese Cosmetiche), solo 14 pubblichino i Bilanci di Sostenibilità, di cui 6 inadeguati e superficiali. Eppure è proprio il settore della cosmetica, forte di capacità pubblicitaria e abilità comunicativa, quella che cavalca in modo più spregiudicato il tema della sostenibilità in Italia.
“Sulla Sostenibilità la comunicazione resa dalle imprese è fuorviante e autoreferenziale, fallace e tesa a confondere le idee – afferma il presidente di ConsumerLab, Francesco Tamburella – il 20% delle pubblicità circolanti in Italia contiene riferimenti alle politiche sostenibili, ma in modo spesso ingannevole e imprecisa, al punto che oggi solo una minoranza dei Cittadini Consumatori ha cognizioni sufficientemente chiare della Sostenibilità: la maggioranza riduce la Sostenibilità all’ambiente e all’inquinamento”.
Serve ente terzo di controllo
“Per tale motivo e in carenza di autodisciplina da parte delle Imprese, si rende necessario un controllo terzo, preferibilmente pubblico, che smascheri con severità la comunicazione fallace o addirittura ingannevole, in modo di tutelare il consumatore destinatario dei messaggi e giungere ad una comunicazione in grado di sostenere in modo efficace la divulgazione della cultura della Sostenibilità”.