Si proseguirà con il referendum per l’abrogazione totale della legge sull’autonomia differenziata. Uno step importante, che giunge dopo la sentenza della Corte costituzionale, che di fatto aveva già svuotato la riforma di Calderoli.
Ciò è dimostrato dal fatto che sia caduto il quesito sull’abrogazione parziale. Si tratta di una proposta giunta da cinque Consigli regionali (Campania, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Puglia). La Suprema Corte ha ribadito come le norme discusse siano già state cancellate dalla Consulta.
Sentenza della Cassazione
Un’ordinanza di 28 pagine è stata depositata, con la Cassazione che ha dato il suo via libera al referendum relativo alla riforma dell’autonomia differenziata. Si ritiene infatti che i quesiti siano ancora legittimi, nonostante i cambiamenti imposti di recente dalla Corte costituzionale (la sentenza ha agito tanto sulla fissazione dei Lep quanto sull’elenco delle materie devolvibili).
Caduto il quesito sull’abrogazione parziale, come detto, permane quello sull’abrogazione totale della riforma. Si tratta però un semaforo verde iniziale e provvisorio. Occorrerà infatti attendere ancora un po’ per ottenere l’ultima parola, che spetta alla Consulta. Entro il 20 gennaio 2025 dovrà pronunciarsi in merito alla coerenza costituzionale dei quesiti referendari presentati.
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