Da una parte c’è Amazon, colosso delle vendite online, dall’altro c’è la “novità” Temu che dal suo esordio ha saputo mettere i bastoni tra le ruote ai grandi. Un duello che la piattaforma di Jeff Bezos pensava di non dover vivere ancora una volta dopo il boom di Aliexpress e Shein, ma che ora deve essere affrontato per evitare che tutti i suoi clienti viaggino verso la Cina, dove i prodotti costano nettamente meno. Come fare? Secondo quanto riferito dalla stampa internazionale la soluzione sarebbe una al momento: l’e-commerce ultra economico.
L’idea per battere Temu
Dai piani alti di Amazon da mesi viene fiutata la minaccia dei grandi e-commerce cinesi che crescono a vista d’occhio. Una nuova sfida per il colosso delle vendite online di Jeff Bezos, che per anni ha dominato incontrastato nel settore con un progetto difficile da replicare, sia a livello qualitativo che quantitativo. Ma col passare degli anni, anche il modo (e gli obiettivi) di fare shopping online è cambiato, con gli utenti che preferiscono in primis la convenienza e il risparmio.
Motivo per cui l’arrivo di un rivale come Temu non può di certo essere sottovalutato da Amazon che ha intenzione di correre ai ripari. L’arrivo in Occidente dei prodotti super convenienti dalla Cina, infatti, fa muovere la multinazionale verso il progetto dell’e-commerce ultra economico, in cui i commercianti saranno “obbligati” a non superare un certo prezzo per la vendita dei propri prodotti.
Come svelato dall’agenzia di stampa Reuters, infatti, Amazon starebbe implementando una vetrina dove i commercianti devono mantenere prezzi molto bassi, con la piattaforma che avrebbe mandato chiari messaggi ai commercianti americani, che includevano una lista di 700 articoli.
Una scelta che da Amazon Italia al momento non è confermata, ma neanche smentita. I dirigenti della multinazionale nel nostro Paese, infatti, non si sbilanciano: “Esploriamo sempre nuovi modi per lavorare con i nostri partner di vendita per rendere disponibile per i nostri clienti una selezione più ampia, prezzi più bassi e sempre maggiore comodità”.
Spedizioni e crisi
Un passo verso il risparmio che però costerebbe caro ad Amazon. In primis per il venir meno del suo punto di forza massimo, ovvero la celerità delle spedizioni. Aprendo l’e-commerce ultra economico, infatti, la società di Bezos si appoggerebbe alla produzione in Cina, nello specifico a una struttura di Guangdong che si occuperebbe della produzione e spedizione degli oggetti selezionati nella vetrina super economica.
Risultato? Prodotti che arrivano direttamente dall’estremo Oriente, portando quindi a un chiaro rallentamento dei tempi di spedizione, di solito ultra veloci per Amazon.
Ma una scelta che alla lunga potrebbe aiutare Bezos e i suoi, perché al momento la situazione non è delle più rosee. Infatti Amazon al momento starebbe riscontrando dei cali nelle vendite al dettaglio, con l’asticella degli obiettivi annuali che era stata fissata forse più in alto rispetto a quello che poi è stato raggiunto.
Si tratta di un momento di debolezza nelle vendite che non sono cresciute come preventivato, col 2024 iniziato con un timido +5%, sotto di due punti rispetto all’anno scorso e non in linea con gli obiettivi fissati per il primo trimestre.