Accordo raggiunto tra Unione europea e Indonesia. Dopo anni di trattative, da tempo in stallo, il terzo Paese asiatico per popolazione e l’Ue hanno firmato un nuovo trattato di libero scambio delle merci, che abbatte a zero i dazi doganali di buona parte delle merci. La situazione si è sbloccata dopo l’imposizione dei dazi da parte degli Usa, sia all’Ue sia all’Indonesia.
In questo modo, il blocco e il Paese asiatico rispondono all’ostilità e al protezionismo di Trump. Per gli esportatori europei, l’accordo vale 600 milioni di euro in risparmi e apre un mercato da 280 milioni di persone. Il trattato è particolarmente interessante anche per l’Italia, che con l’Indonesia ha una bilancia commerciale fortemente negativa.
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I dettagli dell’accordo tra Ue e Indonesia
L’accordo firmato tra Ue e Indonesia riflette la maggiore forza economica del blocco rispetto al Paese asiatico. Il trattato commerciale, infatti, prevede che:
- l’Indonesia abolisca i dazi sul 98,5% delle merci europee;
- l’Ue abolisca i dazi sull’80% delle merci indonesiane.
Gli ambiti in cui questo accordo avrà gli effetti maggiori per quanto riguarda i mercati europei sono due: l’abbigliamento e le tecnologie per la transizione ecologica. L’Indonesia esporta infatti in Europa un quantitativo importante di articoli tessili e di pelletteria, ma soprattutto, è il primo produttore al mondo di nichel.
Il governo indonesiano sta investendo molto sull’estrazione e sulla lavorazione di questo metallo, fondamentale per la costruzione di batterie elettriche e nella realizzazione di alcuni acciai. Nel 2024 il Paese ha fornito il 61% del nichel mondiale e punta ad arrivare all’80% nei prossimi anni. Azzerare i dazi su questa materia prima è importante per l’Europa, per riuscire a sviluppare una manifattura avanzata legata alla transizione ecologica, come ha sottolineato anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen:
Il nostro accordo con l’Indonesia ci garantisce anche un approvvigionamento stabile e prevedibile di materie prime essenziali, essenziali per l’industria europea delle tecnologie pulite e dell’acciaio.
Le trattative sbloccate dai dazi di Trump
Raggiungere un accordo non è stato semplice. Le trattative tra Indonesia e Ue andavano avanti dal 2016. In quasi 10 anni, le due parti non erano mai riuscite a trovare terreno comune per arrivare alla firma del trattato. La politica protezionista di Donald Trump ha però cambiato le cose.
Sia l’Ue sia l’Indonesia hanno infatti subito tariffe doganali molto alte da parte degli Stati Uniti su alcune delle loro esportazioni più importanti. All’improvviso quindi, entrambe hanno avuto bisogno di un nuovo partner commerciale che permettesse al contempo di ottenere beni a prezzi più bassi e aprisse mercati dall’alto potenziale.
L’impatto dell’accordo sull’Italia
Per quanto riguarda l’Italia, l’accordo tra Ue e Indonesia è potenzialmente importante per un aumento delle esportazioni nel Paese asiatico, che conta più di 280 milioni di abitanti. L’Italia ha però una bilancia commerciale negativa con l’Indonesia:
- importa beni per 2,1 miliardi di euro;
- esporta beni per 1,2 miliardi di euro.
Dall’Indonesia, l’Italia importa principalmente prodotti alimentari, metallurgici e chimici, mentre il nostro Paese esporta moltissimi macchinari. Degli 1,2 miliardi di euro di export italiano in Indonesia, 545 milioni, quasi la metà, deriva dal solo settore meccanico. Sarà quindi la manifattura italiana a poter approfittare maggiormente del nuovo accordo, mentre l’agricoltura potrebbe soffrirne.