Sono ormai 132 i giorni di guerra in Ucraina, con il conflitto che non sembra poter concludersi nel breve tempo. Dopo quasi cinque mesi di guerra, iniziata lo scorso 24 febbraio con l’invasione della Russia, tutto ormai si gioca sui nervi e sul tentativo da una parte di avanzare e conquistare nuovi territori e dall’altra di resistere per tenere inalterati i propri confini.
La guerra non si sta combattendo solo via terra, ma da settimane l’esercito russo è supportato anche da diverse flotte marine presenti sul Mar Nero che sono pronte a colpire alcuni degli obiettivi che il Cremlino vuole conquistare.
La guerra sul Mar Nero
Nelle ultime ore la presenza russa in mare è aumentata grazie all’ordine, da parte di Mosca, di schierare altre tre navi e due sottomarini per mettere pressione all’Ucraina. Le imbarcazioni, come detto, hanno la funzione di supporto agli attacchi via terra dell’esercito, ma anche di offensiva verso target precisi. La posizione sul Mar Nero, infatti, mette nel mirino gli strategici porti di Mariupol e di Odessa e ora, dopo la recente presa del Lugansk, il Cremlino punta alla conquista del Donbass.
Lo schieramento dei mezzi davanti le coste ucraine è un chiaro messaggio che Vladimir Putin ha voluto lanciare a Volodymyr Zelensky, con la Russia pronta a far fuoco anche dal mare per mettere sempre più sotto assedio il territorio nemico. I nuovi mezzi che hanno occupato il Mar Nero, infatti, trasportano dei missili da crociera di ultima generazione che sarebbero pronti a partire alla volta degli obiettivi dopo che l’esercito ha ricevuto il via libera dallo stesso Putin, che avrebbe in serbo una nuova arma segreta.
Missili Kalibr, cosa sono e a cosa servono
I missili trasportati da navi e sottomarini sono i Kalibr, armi da crociera che a differenza dei missili balistici sono in grado di fare un percorso guidato a distanza. Le armi, infatti, possiedono un motore che resta attivo per l’intera durata del volo e delle ali che consentono di variare la rotta con precise manovre in qualsiasi momento. La distanza che riescono a ricoprire arriva fino a 2.500 chilometri e possiedono una testata in grado di contenere ben 450 chili di esplosivo ma anche una testata nucleare.
Si tratta di missili di natura sia subsonica che supersonica e sono principalmente di tre tipologie in base a dimensione e portata: 3M-54, 3M-14 e R91. Lunghi generalmente più di sei metri ma modulabili, i Kalibr rappresentano uno dei punti di forza delle capacità offensive del Cremlino che è pronto a utilizzarli quanto prima per avere la meglio in battaglia. Gli Usa, invece, hanno mandato all’Ucraina i potenti missili Himars.
Missili russi già utilizzati in Siria
Come detto, a differenza della traiettoria fissa dei missili balistici, i Kalibr sono armi da crociera che riescono a cambiare direzione diventando dunque davvero imprevedibili. L’eventuale utilizzo contro l’esercito ucraino non sarebbe il debutto assoluto, in quanto in passato quest’arma è già stata utilizzata.
Nel 2015, infatti, durante il conflitto in Siria, ben 20 missili Kalibr erano stati schierati nella flotta stanziata nel Mar Caspio e nel mese di ottobre di quell’anno centrarono gli obiettivi prestabiliti dopo aver volato per circa 1.800 chilometri.