È tempo di ferie per tutti, anche per la politica italiana. Proviamo però a dare uno sguardo al periodo di interruzione dei lavori alla Camera e al Senato. Interessante capire per quanto tempo la gestione del Paese subirà un rallentamento, considerando come non possa essere interrotta ovviamente.
Iniziamo col dire che la Camera avrà meno giorni a disposizione per il relax estivo. La cifra pattuita per il Senato, invece, è più alta rispetto ai colleghi parlamentari e notevolmente superiore a quella dei ministri. Qualcosa che difficilmente troverà d’accordo gli italiani, che però ignorano probabilmente le medie europee.
Le vacanze della politica italiana
A confronto, la Camera lavorerà una settimana in più del Senato. Lunghe ferie che fanno discutere, considerando i tanti temi caldi sul tavolo, l’aumento dei prezzi che pare non avere sosta, come nel caso dei rialzi del carburante, e il Pnrr appena modificato.
Vediamo nel dettaglio quali sono le date delle ferie della politica italiana. È in vigore una vera e propria autoregolamentazione, che generalmente comporta una sosta dai primi di agosto alla metà di settembre, circa.
La chiusura del Senato è prevista tra il 3 e il 4 agosto, dicendo arrivederci ai vari impegni politici per cinque settimane. Appuntamento con la riapertura di Palazzo Madama fissato per il 5 settembre, il che si traduce in 33 giorni consecutivi di vacanza.
Come detto, più brevi le ferie per la Camera, che lavorerà fino all’11 agosto. Anche in questo caso, però, la ripresa è fissata al 5 settembre. Si ricorda, ovviamente, come queste date corrispondano anche alla sosta garantita ai lavoratori delle due Aule.
Ferie dei politici: confronto con l’Europa
Il confronto tra ferie della politica italiana e quelle dei colleghi nel resto dell’Ue non è una novità assoluta, anzi. Un tema sollevato già da Laura Boldrini, che pose in evidenza le cinque settimane di sosta che in media si è soliti prendersi. Al netto poi dei tempi della politica nostrana, il pieno regime di lavorazione viene raggiunto solitamente intorno alla seconda settimana di settembre.
Ponendo la questione a qualsiasi cittadino, la risposta sarà probabilmente la seguente: ferie troppo lunghe per i politici italiani. Il confronto con l’Europa è però impietoso e del tutto in favore della nostra classe politica. Basti pensare che il Parlamento europeo, il Parlamento francese, il Bundestag tedesco e la Camera dei Comuni del Regno Unito sono soliti staccare la spina per circa due mesi.
Viene però da chiedersi se si adeguino alle date di Parlamento e Senato anche i ministri del governo Meloni. C’è tanto lavoro da svolgere e gli italiani attendono risposte su molti temi. Si era parlato ad esempio di prezzi calmierati per una spesa dai costi più adeguati, per fare un singolo esempio. Si dovrà lavorare al Pnrr, far fronte ai disastri ambientali in atto e riprendere la discussione sui salari minimi.
Per questo motivo i ministri avranno ferie più brevi rispetto a parlamentari e senatori. Ad oggi non ci sono lavori in programma ad agosto sul sito della Presidenza del Consiglio ma ci si attende almeno un ultimo Consiglio dei ministri nel prossimo mese. Soprattutto si spera che i ministri procedano a lavorare sui dossier ancora aperti, per non lasciare il Paese appeso a un filo in attesa della riapertura.
Le vacanze sono però un diritto dei lavoratori, anche dei politici dunque. A ridosso di Ferragosto il governo Meloni dovrebbe finalmente staccare la spina, per poi tornare in moto prima dell’inizio di settembre.