Truffa dell’oro secondo uno schema Ponzi, il raggiro da 89 milioni coinvolge 5mila persone

La truffa dell'oro era stata architettata secondo il più classico schema Ponzi. Cinque persone sono già state arrestate e due sono irreperibili

Pubblicato: 21 Gennaio 2025 19:28

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Sarebbero potenzialmente 5.000 le persone rimaste vittime della truffa dell’oro: gli autori di questo vero e proprio schema Ponzi promettevano un rendimento mensile del 4% a fronte di un rendimento annuo del 48%.

Le indagini della Procura di Milano hanno portato all’arresto di cinque persone, una finita in custodia cautelare in carcere e quattro ai domiciliari, oltre che al sequestro di 23 milioni di euro e a 30 perquisizioni in tutta Italia. Altre due persone, sulle quali pende un mandato d’arresto, risultano irreperibili.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, abusiva attività finanziaria e truffa.

Lo schema Ponzi

Secondo l’ipotesi accusatoria, i cinque soggetti coinvolti avrebbero dato vita a un modello economico di vendita, mascherato da sistema societario, fondato su una rete di promotori che procacciavano i clienti da Nord a Sud con la promessa di fornire oro da investimento.

Dal 2019 ad oggi, l’attività avrebbe fruttato 89 milioni di euro e solo una minima parte sarebbe effettivamente stata destinata all’acquisto di oro.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, gli accusati avrebbero promosso senza autorizzazioni l’attività di acquisto di oro da investimento da una società a loro riconducibile con il “contestuale deposito del metallo prezioso presso un’altra delle società coinvolte”.

Gli investimenti promessi

Il rendimento mensile sarebbe stato garantito da fantomatici “investimenti nel settore farmaceutico, in realtà mai effettuati”. E ai clienti veniva inoltre proposta “l’iscrizione a un’associazione culturale, a seguito della quale i tesserati avrebbero avuto accesso a vantaggi riservati, pagando con una valuta convenzionale, spendibile presso una rete di esercizi convenzionati della filiera del lusso”.

I potenziali nuovi investitori sarebbero stati rintracciati tramite il meccanismo del passaparola, l’attività sui social network e alcuni “esclusivi eventi promozionali”.

Talvolta gli arrestati accettavano di annullare gli investimenti effettuati, restituendo il capitale versato, così da fare in modo che lo schema non venisse smascherato. Parte dei milioni raccolti è stata “utilizzata per remunerare i primi clienti”, così da infondere l’idea che l’acquisto di oro da investimento si stesse effettivamente rivelando fruttuoso.

E 131 lingotti d’oro per un valore di 800.000 euro sono stati sequestrati dopo un controllo in strada a Valenza, in provincia di Alessandria.

⁠La denuncia

La prima denuncia è partita da due donne, madre e figlia, residenti in provincia di Milano. Mentre si trovavano in vacanza in Alto Adige, venne loro proposto l’acquisto di lingotti d’oro, con il reinvestimento dei capitali nella società Global group consulting per l’acquisto di prodotti medicali e ospedalieri. Alle due venne garantito il fantomatico rendimento mensile del 4%. Le due donne, solo dopo numerosi solleciti e l’intervento di un avvocato, sarebbero riuscite a riscattare il capitale investito. Da qui in poi le autorità hanno iniziato a investigare sulla truffa, giungendo così a scoperchiare il calderone.

La Guardia di Finanza di Trento ha redatto una informativa secondo la quale “l’importo complessivo del risparmio rastrellato dalla Global dal 2019 ad oggi è di almeno 89 milioni di euro, dei quali 4.015.883 euro nella sola zona del Trentino da parte di 185 investitori identificati, mentre la Guardia di Finanza di Milano, stima in circa 5.000 il numero degli investitori sul territorio nazionale”.

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