Alcuni esponenti del Partito Democratico hanno attaccato il Governo dopo che le associazioni di settore dei balneari hanno denunciato un calo delle presenze a luglio e agosto. Il Pd ritiene che la responsabilità sia dell’esecutivo, che non ha agito per favorire l’aumento dei salari. Gli italiani, quindi, non avrebbero più la disponibilità economica per andare in vacanza nel nostro Paese.
Il Governo ha però negato l’ipotesi del principale partito di opposizione, affermando che la stagione turistica del 2025 sarà tra le migliori di sempre per l’Italia.
Scontro Pd-Governo sulle spiagge vuote
È stato soprattutto l’europarlamentare Alessandro Zan a farsi portavoce delle critiche del Pd nei confronti del Governo sulla questione delle spiagge vuote:
Gli stipendi calano, i prezzi salgono, e per milioni di italiani le vacanze sono ormai un miraggio. Dov’è il Paese delle Meraviglie di Giorgia Meloni, quello dove tutto funziona alla perfezione? La premier continua a venderci l’Italia delle cartoline mentre il Paese reale è quello degli scontrini salati e delle ferie passate a casa.
La tesi del Partito Democratico è che il calo degli stipendi stia impedendo alle famiglie italiane di passare le vacanze nel nostro Paese, con una ricaduta diretta sugli introiti del settore turistico. La risposta del Governo è arrivata per bocca di Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento Turismo del partito e consigliere della ministra del Turismo Daniela Santanchè:
I primi due mesi estivi hanno visto l’Italia al top del mercato turistico mediterraneo. Complessivamente, per l’estate in montagna, si stimano oltre 6,8 milioni di arrivi (+4,8% rispetto all’estate 2024). In generale, per il quadrimestre da giugno a settembre, si valutano 70 milioni di arrivi (5 milioni in più, pari al +7,69%, sul 2024), con un giro d’affari da 15 miliardi di euro per le prenotazioni alberghiere.
Cosa dicono i dati sul turismo in Italia
I dati citati da Fratelli d’Italia sono confermati anche da alcune indagini indipendenti:
- Demoskopica parla di 65 milioni di arrivi nel 2025, un aumento del 3,4% rispetto al 2024;
- Confcommercio prevede che 30 milioni di Italiani faranno almeno una settimana di vacanze entro settembre.
Anche le critiche del Pd però si basano su alcune rilevazioni che sono emerse negli ultimi giorni, dopo le denunce da parte dei gestori degli stabilimenti balneari:
- a luglio le presenze negli stabilimenti sono calate del 15% rispetto al mese precedente secondo il sindacato balneari;
- i prezzi dei lettini e degli ombrelloni sono cresciuti del 5,5% in un anno a fronte di un’inflazione generale di circa il 2%, secondo Altroconsumo.
Chi ha ragione tra Pd e Governo
Il botta e risposta tra maggioranza e opposizione si è svolto su due argomenti diversi. Fratelli d’Italia si è concentrato sul turismo in generale, citando dati reali che confermano che nel nostro Paese il settore continua ad andare bene.
Il Partito democratico, invece, pone l’attenzione su un preciso segmento del turismo, quello balneare. Qui i dati delle associazioni di settore mostrano un calo significativo delle presenze nel mese di luglio. Il Pd imputa questo problema ai salari troppo bassi degli italiani, che non hanno retto gli aumenti dei prezzi degli stabilimenti balneari.
Le ragioni però potrebbero essere molteplici:
- nel settore turistico i prezzi sono aumentati a un ritmo molto più veloce rispetto all’indice di inflazione generale;
- L’aumento di turisti stranieri con maggiore disponibilità economica, +5,1% nel 2024, ha spinto ulteriormente l’inflazione turistica;
- tra i balneari in particolare manca la concorrenza, a causa dei continui rinvii della liberalizzazione delle licenze.
I dati utilizzati da entrambe le parti sono poi parziali. Sia il Governo sia il Pd utilizzano stime o numeri con orizzonti temporali molto limitati. Per capire se esista effettivamente una crisi nel settore balneare italiano e a cosa sia dovuta bisognerà attendere le cifre definitive, che arriveranno una volta finita la stagione estiva.