Il Consiglio nazionale consumatori e utenti (Cncu) si è rifiutato di firmare la relazione presentata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) dalle compagnie assicurative, nella quale i forfait per l’Rc auto vengono alzati del 6%. Le associazioni dei consumatori non protestano tanto contro gli aumenti, ma contro l’intero sistema.
Secondo Assoutenti e Movimento Consumatori, il meccanismo forfettario porta a diverse storture che permettono alle compagnie assicurative di guadagnare da piccoli incidenti a fronte di una scarsa concorrenza. Il risultato sarebbero le tariffe assicurative più alte d’Europa.
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Il Cncu rompe con le assicurazioni
L’accordo per l’aumento del 6% del forfait per l’Rc auto non è stato firmato dal Cncu. Le critiche delle associazioni dei consumatori si basano non tanto sugli aumenti, che riguardano soltanto le compagnie assicurative, ma sull’intero sistema. Scrive il Movimento consumatori nel suo comunicato:
La decisione maturata dopo un’approfondita valutazione tecnica e assunta nell’esclusivo interesse degli utenti. Il sistema dei forfait, ideato per semplificare la gestione dei sinistri, ha progressivamente evidenziato gravi criticità, oggi non più ignorabili.
Il forfait rappresenta le somme che le compagnie assicurative concordano preventivamente, secondo alcune tabelle, e che si versano come risarcimento diretto ogni qual volta che una gestisce un sinistro per conto di un’altra. Le tabelle variano per area geografica e sono aggiornate ogni anno. Come detto, l’aggiornamento del 2025 prevede un aumento del 6% di queste somme.
Le critiche del Cncu all’Rc auto forfettaria
Il Cncu ha però spiegato che ci sono diversi problemi a cui il sistema forfettario si espone, tra cui:
- il rischio di comportamento speculativo da parte delle assicurazioni;
- la difficoltà maggiore nel riconoscere le frodi;
- poca trasparenza nei contratti, che abbondano di clausole vessatorie;
- integrazione verticale tra assicurazioni e carrozzieri convenzionati.
L’esempio principale portato dalle associazioni dei consumatori è quello degli incidenti con danni di piccola entità. Per un sinistro tra i 300 e i 500 euro, una compagnia incassa, attraverso il sistema forfettario, comunque almeno 2.000 euro. Questo li rende molto più convenienti rispetto a incidenti più seri, ma soprattutto riduce l’interesse della compagnia nel capire se si tratti o meno di una truffa.
Il sistema, sempre secondo il Cncu, si riflette sul costo delle polizze. L’Italia ha alcuni tra i prezzi più alti d’Europa per quanto riguarda l’Rc auto. Una situazione paradossale, denuncia il Cncu, visto che il sistema forfettario è stato implementato proprio su segnalazione dell’Antitrust, per aumentare la concorrenza e quindi abbassare i prezzi.
Le proposte di riforma del sistema assicurativo
Il Movimento consumatori non si è limitato a criticare il sistema esistente, ma ha anche avanzato due proposte di riforma per eliminare il forfettario e le storture che avrebbe causato nel mercato assicurativo:
- il ritorno a un modello di Rc pura;
- il mantenimento del risarcimento diretto solo come opzione.
Assoutenti ha invece proposto una terza soluzione, che prevede di mantenere il risarcimento diretto abolendo però il forfait. In questo modo, nel caso in cui una compagnia assicurativa gestisse un sinistro per conto di un’altra, manderebbe la fattura con il pagamento del risarcimento diretto preciso e non più con un forfait.