Sta esplodendo in queste ore un nuovo scandalo in Italia: accuse di corruzione per Anas. Un tema che promette d’essere a lungo al centro dell’attenzione, considerando come ci si attendano nuovi e importanti sviluppi nel corso delle prossime ore. Allo stato attuale è stato dato il via libera alle perquisizioni, dopo una prima fase delle indagini. Ecco tutto ciò che sappiamo.
Corruzione Anas
È in corso un’inchiesta molto delicata, che vede al centro dell’interesse alcuni appalti stradali. Un caso di grandi dimensioni, considerando come siano poste sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti ben 3 società. Per quanto riguarda i singoli soggetti, invece, sono ad oggi 9 le persone che saranno chiamate a giustificare le proprie azioni. Sul fronte delle accuse, piovono quelle per corruzione, turbativa d’asta e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
Coordinano l’inchiesta la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri. Nuovo step nelle indagini, dal momento che è stato concesso il via libera alla Guardia di Finanza di perquisire diverse sedi dell’Anas. In queste ore sono al lavoro gli uomini e le donne del Nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF di Milano.
Ipotesi di reato e indagati
Le Fiamme Gialle sono intente ad acquisire documenti di vario genere, al fine di comprovare quella che è l’attuale ipotesi di reato. Il sospetto è che degli appalti per la realizzazione di strade siano stati pilotati in una precisa direzione, indicata da una lunga scia di mazzette.
Come detto, sono 9 le persone attualmente sotto indagine ma non tutte interne ad Anas. Sono infatti tre le società al vaglio. Stando alle informazioni trapelate, però, sappiamo che almeno due funzionari si ritroverebbero nel vortice dell’inchiesta dalla Procura di Milano.
Per quanto riguarda il territorio, i lavori eseguiti e ora sotto esame si sono concretizzati in Lombardia e nel Nord-Est Italia. Le perquisizioni e le acquisizioni sono però in corso nelle sedi di Milano e Roma. Si opera inoltre anche tra i faldoni di tre società di esecuzione lavori, tra cui il Consorzio Stabile Sis, che ha sede a Torino. Un caso enorme, che di certo avrà numerosi punti oscuri e diramazioni varie da chiarire. Si ipotizzano presunte tangenti per un totale di 400mila euro.
Le parole di Matteo Salvini
Atteso il commento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Il suo parere in merito alla delicatissima vicenda Anas, che è soltanto agli inizi, non si è fatto attendere. Il primo pensiero è stato rivolto agli inquirenti, più che agli indagati.
“Mi auguro che gli inquirenti facciano bene il loro lavoro e in fretta. E se c’è qualcuno che ha sbagliato, che paghi”. Queste le sue parole a margine di un’iniziativa a Perugia. Ha poi aggiunto qualche dettaglio extra, per quanto a lui noto e per quanto possibile diramare alla stampa in questo frangente.
Ha avuto modo di dialogare con l’amministratore delegato, cosa che sottolinea per fare un passo indietro rispetto a ipotetiche responsabilità politiche: “A quanto ne so, si tratta di episodi che iniziano a risalire dal 2020. Facevo altro nella vita, però a prescindere da quello, se c’è qualcuno che ha sbagliato, ne deve pagare le conseguenze”.