Juventus-Atalanta in serie A, vincitore indiscusso nel confronto economico

Il confronto economico tra Juventus e Atalanta che si sfidano nella quinta giornata del campionato di serie A: una vittoria netta

Pubblicato:

Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Distanziate da due punti in classifica, Juventus e Atalanta si affrontano nella quinta giornata del campionato di serie A in una sfida che potrà dire molto sulle ambizioni di entrambe le squadre. Due club con storie, risorse e prospettive differenti che negli ultimi anni hanno avuto risultati totalmente opposti nonostante la significativa distanza se si valutano i dati economici sia nella dimensione societaria che nelle possibilità di investimento. Per questo prima del risultato in campo è interessante capire quanto i due club siano distanti anche nei parametri che di fatto influenzano la gestione sportiva.

Il valore dei club: Atalanta in crescita ma lontanissima dalla Juventus

Secondo le più recenti stime elaborate da Football Benchmark, la Juventus mantiene un enterprise value di circa 1,651 miliardi di euro. Si tratta di una leggera contrazione del 3% rispetto al 2024, che riflette un periodo di assestamento dopo anni di difficoltà economiche e sportive. L’Atalanta, invece, ha visto crescere in modo significativo il proprio valore, raggiungendo i 573 milioni di euro con un incremento del 23%. Questo dato testimonia la solidità del progetto nerazzurro, capace di combinare sostenibilità finanziaria e risultati sportivi di rilievo.

Rose e calciomercato a confronto

Sul piano tecnico, la rosa della Juventus è valutata circa 582,7 milioni di euro. È una cifra che riflette l’investimento costante in giocatori di alto livello, anche se meno marcato rispetto ai grandi club europei. L’Atalanta si attesta su un valore di 449,1 milioni di euro, confermando la sua capacità di valorizzare i calciatori e di generare plusvalenze attraverso una gestione attenta del mercato. Pur con risorse inferiori, i bergamaschi riescono a mantenere una competitività elevata. Le scelte sul mercato estivo evidenziano approcci differenti.

La Juventus ha investito circa 137,3 milioni di euro, le cessioni hanno garantito 84,5 milioni ed il saldo complessivo è stato negativo per 52,8 milioni, confermando la volontà del club di rafforzarsi anche a costo di aumentare il disavanzo. L’Atalanta ha speso 125,8 milioni di euro e incassato 107,55 milioni, chiudendo con un saldo negativo di 18,25 milioni. L’età media dei nuovi arrivi si attesta sui 24,4 anni, a conferma della strategia orientata verso profili giovani e rivendibili. Tra gli acquisti spiccano Nikola Krstović dal Lecce e il riscatto di Odilon Kossounou dal Bayer Leverkusen.

La distanza sul monte ingaggi

Il monte ingaggi è un indicatore chiave per comprendere la capacità di spesa di un club. La Juventus, per la stagione 2025/26, sostiene un costo di circa 122,9 milioni di euro lordi, pari a 70,4 milioni netti. Rispetto all’anno precedente, si registra un incremento del 12,5%, segnale di un rafforzamento della rosa. L’Atalanta, pur su livelli inferiori, ha visto crescere il monte stipendi a 57,9 milioni di euro lordi, con un aumento del 7,9%. In entrambi i casi si nota una tendenza alla crescita, ma con ordini di grandezza diversi.

Il confronto tra Juventus e Atalanta mostra come due club possano adottare strategie diverse in base alle proprie risorse. La Juventus mantiene un profilo da grande società con una rosa costosa e un monte ingaggi elevato sperando di ritrovare i risultati di qualche anno fa, mentre l’Atalanta conferma la sua capacità di crescita attraverso una gestione mirata e sostenibile. Resta da capire se dopo l’addio di Gasperini, il club riuscirà a raggiungere i record siglati nelle ultime stagioni. Resta indubbio però che entrambi i club, pur con mezzi differenti, restano protagonisti della Serie A e continuano a rafforzare la competitività del calcio italiano.

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