Champions League negli Usa, lo sport è tutto in casa di Trump

Trump prende tutto e lascia le briciole: l'Uefa pensa di trasportare la finale di Champions negli Usa, dove si terranno anche il Mondiale per club e le Olimpiadi

Pubblicato: 13 Febbraio 2025 16:17

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il mondo del calcio in televisione cambia (quasi) di stagione in stagione. Abbiamo avuto la nuova Champions League, così come negli anni è stata modificata l’Europa League e introdotta la Conference League.

Cos’altro c’è da aspettarsi? La concretizzazione di quanto anticipato non molto tempo fa: Team Marketing fuori dagli accordi per i diritti commerciali globali delle competizioni (maschili) Uefa.

Uefa e Stati Uniti, il calcio europeo vola in America

Quando si parla di Relevent Sports, si fa riferimento al miliardario Stephen Ross, negli Usa ben noto per essere il proprietario dei Miami Dolphins. Tralasciando il football (americano) e passando al calcio, negli anni ha organizzato l’International Champions Cup (Icc). Il tutto si è concluso nel 2019 (nato nel 2013) ma la fiamma spenta non ha esaurito la voglia di Ross di mettere le mani su questo ambiente.

Il calcio è il passato e presente nel resto del mondo ma è il futuro negli Usa. Stretto un accordo con la Liga per una gara al di fuori dei confini spagnoli, si mira ora alla finale della Champions League. Perché non giocare la gara più attesa dell’anno della massima competizione per club in Europa, negli Stati Uniti?

Un modo forzoso per spingere anche il pubblico maschile (quello femminile è stato trascinato dai successi della nazionale) a scoprire la bellezza del calcio, laddove fino a oggi lo hanno ritenuto unicamente noioso, poco fisico e, generalmente, incomprensibile nei suoi regolamenti.

Nei prossimi anni questa cosa accadrà, che il pubblico (europeo) voglia o meno. Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, ha già aperto una porta, dicendosi possibilista. E sappiamo cosa ciò voglia dire.

Uefa e Relevent Sports, cosa cambia

Quanto concordato dal Consiglio di UC3, ovvero dalla joint venture tra Uefa ed Eca (Associazione dei Club europei), è qualcosa di epocale. Team Marketing sarà messa da parte dopo tre decenni d’attività. L’agenzia svizzera verrà sostituita, con ogni probabilità, da Relevent Sports. Il riferimento va ai “diritti globali delle competizioni dei club maschili Uefa per il periodo 2027-2033”.

È bastata una piccola nota per annunciare una rivoluzione dei diritti commerciali, di licenze, sponsorizzazioni e trasmissioni delle competizioni Uefa. È stato “concordato l’avvio di un periodo di negoziazione esclusiva con Relevent Sports”.

I bene informati non sono rimasti sorpresi, considerando il processo di gara aperto la scorsa estate. Diverse le offerte giunte da alcune agenzie e, infine, la scelta è ricaduta su Relevent Sports. Un processo di trasformazione, incentrato su chiari interessi, che ha avuto inizio nel 2021. Il grande spavento generato dalla Superlega aveva infatti spinto la Uefa a essere meno proibizionista. Ci si è aperti a un maggior coinvolgimento dei club nella gestione dei diritti dei tornei, ed ecco la nascita della joint venture Uefa Club Competitions Sa (Uccsa).

Relevent Sports era la naturale scelta per il prossimo step, considerando come già nel triennio 2024-2027 sia riuscita a strappare i diritti per il mercato statunitense (220 milioni di euro a stagione). È tempo, ora, di monopolizzare il mercato.

Trump e lo sport

Gli Stati Uniti sono un Paese spaccato, che ha votato nuovamente Donald Trump alla ricerca di un vento di rinnovamento. Un cambio di rotta che miri a non tacciare come stupidi bifolchi gli abitanti dell’area interna (ma non solo), che non si rivedono nella trasformazione della società. Qualcosa di visto in televisione e al cinema, più che percepito nel proprio quotidiano.

A questa fetta, ampia, di americani, occorre donare la percezione d’essere centrali in questo mondo. Il meme degli statunitensi incapaci in geografia è in parte specchio da considerare fortemente. Chi per tutta la vita viaggia restando nei confini ampissimi del proprio Paese, e non vedrà davvero tutto in una sola esistenza, ha ragionevolmente poco interesse per i trend e la storia oltre oceano.

Se però il calcio si piega alle ragioni a stelle e strisce, strappando la finale di Champions League agli europei, ecco che una lampadina s’illumina di colpo. Ci criticano ma non possono fare a meno di noi. Un tempo si credeva nella centralità dell’uomo nell’universo, oggi in quella del cittadino medio degli Usa. E allora ecco giungere anche il Mondiale per Club in terra americana. Nel cuore del suo secondo (e ultimo?) mandato, inoltre, ci sarà spazio per le Olimpiadi, Los Angeles 2028. Potus prende tutto, dunque, basta pagare.

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