Servizio sanitario nazionale, nuove cure gratis o con ticket dal 30 dicembre

Una vera e propria rivoluzione, attesa sette anni: ci si aspetta ora un aggiornamento più frequente e una discussione sui soggetti affetti da autismo

Pubblicato: 19 Dicembre 2024 11:52

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il 30 dicembre 2024 è un giorno molto importante per il Servizio sanitario nazionale. Entrano infatti in vigore le nuove prestazioni e cure garantite, sulla base dell’aggiornamento dei tariffari per le prestazioni di specialistica protesica e ambulatoriale. Alcuni dei servizi previsti saranno gratuiti e, dopo ben otto anni, ecco l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), fermi al 2017.

Terapie e prestazioni gratuite

Un passo in avanti importante, quello nella direzione delle nuove prestazioni, al netto di alcune criticità. Il riferimento va ovviamente ad alcune aree ancora scoperte, come il trattamento dell’autismo. In merito ha fatto sentire la propria voce l’Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo (Angsa): “Il nuovo Decreto Tariffe dimentica l’autismo con il mancato inserimento delle terapie psico-educative basate sull’analisi applicata del comportamento (Aba)”. Una realtà difficile da digerire, alla luce anche della sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito la “piena esigibilità dell’Aba a carico del Servizio sanitario nazionale”.

Riportiamo di seguito le principali terapie garantite:

Un aggiornamento cruciale, inerente oltre 3mila prestazioni di assistenza protesica e specialistica ambulatoriale. Per gli addetti ai lavori e i pazienti è quasi un miraggio poter leggere tutto ciò, considerando il decennio trascorso per ottenere il semaforo verde garantito dal Decreto Tariffe approvato lo scorso novembre.

Aggiornamento Lea: quanto costa

Si stima che l’intero impatto economico della proposta tariffaria sia pari a 502,3 milioni di euro, per la sola specialistica ambulatoriale. Al novero occorre aggiungere poi 47,6 milioni di euro per la protesica.

Le differenze sono sostanziali e giungono parole confortanti da parte di associazioni di malati cronici e rari. Ecco e parole di Anna Lisa Mandorino, segretaria di Cittadinanzattiva: “Il traguardo del 30 dicembre è importantissimo. Si sbloccano così una serie di diritti rimasti finora sospesi per i cittadini di tutto il Paese”.

Al tempo stesso, però, sottolinea come restino ancora fuori prestazioni molto importanti, come quelle per endometriosi e fibromialgia. Si parla poi di prestazioni dietistiche ambulatoriali, in supporto della gestione di malattie croniche come il diabete: “In generale molte prestazioni innovative che sono intervenute dopo il 2017”.

Si richiede, ora, una revisione costante dei Lea, fotografando in maniera più efficace la condizione degli italiani e del Sistema sanitario nazionale e regionale. Tra le novità più importanti, occorre sottolineare, anche delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, in precedenza sperimentali e oggi erogate in ambito ambulatoriale, come ad esempio:

Nel campo specifico della Pma, si è scelto di applicare il sistema in vigore in Emilia-Romagna. Ciò prevede una remunerazione di tutti i cicli del percorso, considerando anche il reperimento dei gameti e il monitoraggio degli stessi.

Di estrema importanza, infine, l’aggiornamento dell’elenco delle protesi per arti superiori e inferiori, il che include anche calzature ortopediche e ausili per la mobilità di vario genere. Numerosi dispositivi, dunque, rientrano dal 30 dicembre in una copertura completa.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963