Tra le tante cose a cui fare attenzione in estate ci sono anche i farmaci, talvolta blandi, altre volte salvavita, che è indispensabile conservare correttamente perché siano efficaci e, anche, non dannosi per il nostro organismo. I medicinali infatti temono il caldo, quindi la loro funzionalità può essere compromessa sia in casa sia in auto o in aereo, in presenza di temperature molto elevate.
Cosa fare dunque? Come conservarli in modo corretto? Quali errori da evitare? Lo spiega l’Aifa-Agenzia italiana del farmaco, che in una nota fornisce alcuni consigli essenziali.
Occhio alla temperatura
Prima di tutto, oltre a controllare la data di scadenza, leggere sempre il foglietto illustrativo, che riporta la giusta temperatura di conservazione. Se non sono specificate particolari condizioni, i farmaci vanno conservati in ambienti freschi e asciutti a una temperatura inferiore a 25 °C. Se potete, in viaggio metteteli in una borsa frigo. Esporli a temperature superiori a 25 °C per più di 2 giorni ne anticipa la scadenza.
Le regole quando si viaggia
Evitare comunque sempre di esporre le medicine a fonti di calore o alla luce del sole diretta. Se viaggiate in auto, ricordatevi che l’abitacolo è più fresco del baule.
In aereo meglio portare i farmaci salvavita nel bagaglio a mano, insieme alle ricette. Il limite per i liquidi che si possono portare in cabina è 100 ml, e devono essere inseriti in buste trasparenti, mentre per compresse e capsule non ci sono restrizioni particolari.
Ai controlli di sicurezza devono essere esibiti in busta di plastica trasparente chiusa, di misura 18×20 cm, contenuti in singoli recipienti di capacità non superiore a 100 ml, accompagnati da foglietto illustrativo e certificato medico. La prescrizione medica deve stata rilasciata da non più di 30 giorni e deve riportare la data di emissione, i dati del paziente, i dati del medico, qualifica professionale, indirizzo professionale e firma, dati del medicinale: nome comune, quantità, concentrazione e posologia.
Attenzione che alcune medicine necessitano di particolari condizioni di conservazione. L’insulina, ad esempio, deve essere conservata in frigo a una temperatura compresa tra 2 e 8 °C (una volta aperte possono essere conservate a temperatura ambiente, mentre congelarle potrebbe causare una perdita di efficacia).
Anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi come la pillola anticoncezionale e altri medicinali a base ormonale sono particolarmente sensibili alle variazioni di temperatura. Anche alterazioni di farmaci come la nitroglicerina, gli antiepilettici, gli anticoagulanti, l’insulina, gli antibiotici o l’aspirina possono essere rischiose. Una crema a base di idrocortisone, per effetto del calore, potrebbe separarsi nei suoi componenti e perdere di efficacia ad esempio.
Controllare l’aspetto delle medicine
Altra cosa cui fare particolarmente attenzione è l’aspetto. Se la compressa o il liquido del farmaco che dovete prendere sembra diverso o ha un colore o un odore anomalo o una differente consistenza, consultate il medico o il farmacista prima di assumerlo: non è detto che il medicinale non possa essere assunto, ma è bene verificarlo.
Controllare sempre la compatibilità con l’esposizione al sole
Bisogna anche verificare sul foglio illustrativo se il farmaco può rischiare di provocare reazioni nel caso in cui ci si esponga al sole, al mare o in montagna ad esempio. Ci sono infatti alcune medicine che, in caso di esposizione solare, possono provocare dermatiti o eczemi.
Questo succede ad esempio con alcuni antibiotici (tetracicline, chinolonici), con i sulfamidici, ma anche con la pillola anticoncezionale; e poi ancora con alcuni antinfiammatori non steroidei (FANS), prometazina (antistaminico), farmaci impiegati in alcune malattie infiammatorie dell’intestino (mesalazina).
Meglio in questi casi evitare di prendere il sole tra le 11 e le 16 e utilizzare sempre la protezione solare massima. Evitare anche di utilizzare intorno agli occhi prodotti che potrebbero entrare in contatto con la superficie oculare.
Tenete presente – ricorda l’Aifa – che in alcuni casi, ad esempio dopo l’uso di cerotti o gel a base di ketoprofene, è necessario evitare di esporsi al sole fino a ben due settimane dopo. Evitate dunque l’esposizione al sole, compreso il solarium, dopo l’applicazione di creme, gel, soluzioni, spray e cerotti a base di ketoprofene o creme a base di prometazina, spesso utilizzate per le punture di insetti o allergie cutanee. Nel caso in cui non possiate farne a meno, lavate accuratamente la zona interessata.
Preferire le formulazioni solide
Altra raccomandazione, se possibile scegliere farmaci solidi, come le compresse, visto che le formulazioni liquide sono più sensibili alle alte temperature.
Portare con sé le confezioni originali
L’Aifa consiglia anche a chi va in vacanza di portarsi dietro la confezione del farmaco che si sta assumendo. Evitare ad esempio di mettere compresse diverse nello stesso contenitore, perché potrebbero essere confuse. Blister e scatole proteggono i farmaci da luce e umidità, cosa che i portapillole o altri contenitori non sempre garantiscono invece.
Inoltre, se ci si trova all’estero, nel caso in cui dovessimo acquistarne ancora, difficilmente troveremmo lo stesso esatto medicinale: può essere molto utile quindi mostrare il farmaco al farmacista in modo che verifichi i principi attivi presenti, e trovi un medicinale complementare.
Attivare degli alert per ricordarsi di prendere le medicine
Infine, l’Aifa mette anche a disposizione una app, AIFAmedicinali (disponibile sia per Android che iOS), che consente di creare una sorta di “armadietto farmaceutico” con l’attivazione di alert per ricordare quando assumerli o per segnalare se sono previste carenze in farmacia.
In farmacia portate sempre con voi la tessera sanitaria per scaricare la spesa (in pochi lo sanno, ma si può fare anche quando la tessera sanitaria è scaduta, con alcuni limiti).