Salvini Open Arms, la procura di Palermo impugnata l’assoluzione: cosa rischia

Salvini potrebbe tornare in aula per discutere dei 147 migranti a bordo della Open Arms: la reazione politica è durissima

Pubblicato: Aggiornato:

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

La Procura di Palermo ha impugnato la sentenza di assoluzione di Matteo Salvini per il caso Open Arms. La decisione arriva tramite “ricorso per saltum”, ovvero senza passare per il grado d’Appello.

La tesi che ha portato all’assoluzione, ovvero il presunto mancato obbligo di fornire il porto sicuro per la nave con 147 migranti a bordo, non convince Maurizio De Lucia, a capo della Procura. Salvini, tramite i suoi social, è tornato a ripetere il vecchio slogan sul tema: “Difendere l’Italia e i suoi confini non è un reato”.

Caso Open Arms: impugnata l’assoluzione

Depositato il ricorso in Cassazione, senza passare per il Primo Grado, della sentenza di assoluzione del leader della Lega Matteo Salvini. La vicenda Open Arms torna all’attenzione pubblica dopo che la decisione della Procura di Palermo di operare un “ricorso per saltum”.

Il caso si era chiuso lo scorso 20 dicembre 2024, dopo tre anni di processo e 24 udienze, proprio con l’assoluzione. La vicenda ebbe inizio nel lontano agosto 2019, quando la nave spagnola Open Arms si trovava nel Mediterraneo con a bordo 147 migranti. Salvini non autorizzò lo sbarco sull’isola di Lampedusa e così venne iscritto nel registro degli indagati e accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti ufficio.

Il commento di Matteo Salvini

Alla notizia, Matteo Salvini ha risposto attraverso social e comunicazioni con la stampa. A margine di un appuntamento a Milano, per esempio, ha sottolineato:

Ho fatto più di trenta udienze, il Tribunale mi ha assolto perché il fatto non sussiste riconoscendo che difendere i confini non è un reato. Evidentemente qualcuno non si rassegna, andiamo avanti: non mi preoccupo.

Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato attraverso i social di come il fatto, per lei, fosse “surreale”. Secondo la premier è “accanimento, dopo un fallimentare processo di tre anni concluso con un’assoluzione piena. Mi chiedo cosa pensino gli italiani di tutte quest energie e risorse spese così, mentre migliaia di cittadini onesti attendono giustizia”.

↓ Espandi ↓

Cosa rischia con il ricorso

Salvini era accusato per i reati di:

I pm riportavano all’attenzione l’ormai condiviso e consolidato diritto internazionale circa “l’obbligo universale di salvare le vite umane”. Questo prevede che il salvataggio avvenga “in una zona di mare in cui sorge la necessità di un intervento funzionale al soccorso e se l’azione sia svolta da mezzi statali o privati”.

Per il mancato salvataggio, quindi per le accuse contestate a Salvini (poi assolto), il ministro dei Trasporti rischiava (oltre le possibili dimissioni, di cui si discusse) da 6 mesi agli 8 anni o da 1 a 10 anni se commesso da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni. Mentre per il secondo rischiava la reclusione da 6 mesi a 2 anni.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963