Si può dire senza dubbio che la vita di Ilaria Cucchi abbia un prima e un dopo il terribile 2009, l’anno in cui è stato ucciso suo fratello Stefano Cucchi. Una vicenda dal peso internazionale, che ha trovato spazio anche nel rapporto annuale di Statewatch, che monitora le condizioni dei diritti civili in Europa.
Una morte senza risposta, per anni, condita di menzogne, che l’ha spinta a cimentarsi in una lunga battaglia, che ha infine vinto. Ilaria Cucchi è così divenuta attivista per i diritti civili e umani, calandosi inoltre nel mondo della politica, nella speranza di cambiare qualcosa in prima persona.
Ilaria Cucchi: attivismo umanitario
È riuscita a far sentire la propria voce e quella di suo fratello Stefano, Ilaria Cucchi, che ha sconfitto un sistema marcio, fatto di bugie, silenzi e violenza. Negli anni trascorsi in tribunale, è diventata un simbolo e dal 2012 è parte integrante dell’Associazione Federico Aldrovandi, che mira a usare la cultura per sensibilizzare sul tema della giustizia. Ne è co-fondatrice con Patrizia Moretti, Lucia Uva e Domenica Ferrulli, rispettivamente madri di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e Michele Ferrulli, tutti deceduti in circostanze simili a quelle di suo fratello.
Quattro anni dopo ha fondato inoltre l’Associazione Stefano Cucchi, impegnata sul fronte dei diritti umani, in supporto di Amnesty. Il suo attivismo è stato molto importante per promuovere e tener viva la discussione sulla necessità di introdurre il reato di tortura nel codice penale italiano.
Come detto, quel 2009 le ha cambiato la vita, trasformandola in un’attivista per necessità, quella di non dover più assistere alle morti silenziose del sistema. Da allora sono state numerose le sue lezioni, così come i convegni a tema umanitario e le presenze in programmi televisivi. È ormai un’impegnata editorialista, impegnata a tener viva la luce su numerosi delicati temi umanitari.
La scelta politica: il cambio di partito
In passato ha avuto modo di parlare dell’evoluzione della sua visione politica. Era di centrodestra, ha spiegato, ma tanto è cambiato da allora. La morte di suo fratello Stefano l’ha inevitabilmente cambiata.
Ha avuto modo di sperimentare con mano la lotta per i diritti, comprendendo quanto sia non solo importante ma cruciale. Ora ha un chiaro obiettivo in mente: intervenire, anche politicamente, laddove i diritti vengono negati e calpestati.
Alle elezioni politiche del 2022 si è candidata in Parlamento come indipendente dalla lista Alleanza Verdi e Sinistra Italiana, così come al Senato nel collegio uninominale Toscana per il centro-sinistra.
È stata eletta e si è detta pronta a lottare su svariati temi, come quello dell’accesso a una sanità di qualità e pubblica per tutti. Il suo attivismo passa anche e soprattutto dalle scuole, il che la porta a sottolineare la centralità del rafforzamento del sistema, al fine di diffondere cultura e formare le nuove generazioni.
Se c’è qualcosa che la tragedia di suo fratello le ha insegnato è l’importanza dell’ascolto. Una lezione che porta con sé anche nella sua carriera politica: “Ascoltare anche chi ha sbagliato e chi a volte non riesce a esprimersi come noi. Stefano non è stato ascoltato o compreso. Gli è stato solo affibbiato un marchio”.