Il caso Sangiuliano diventa internazionale, preoccupazioni per il G7. Boccia pubblica le registrazioni

Il G7 della Cultura, previsto dal 19 al 21 settembre, è minacciato dalle polemiche sul caso Boccia-Sangiuliano, che hanno scatenato pressioni internazionali

Pubblicato: 4 Settembre 2024 07:50

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’Italia si prepara ad accogliere il G7 della Cultura dal 19 al 21 settembre, ma lo scenario non è disteso come da programma. Due paesi partecipanti, stando alle informazioni riportate da Repubblica, avrebbero chiesto spiegazioni urgenti sulla vicenda che coinvolge il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la dottoressa Maria Rosaria Boccia. Il timore è che la macchina organizzativa dell’evento possa subire contraccolpi proprio nel momento in cui il governo dovrebbe garantire l’efficienza assoluta. Le ombre sollevate dal ruolo ambiguo della Boccia e dalle sue azioni non passano inosservate agli occhi delle delegazioni estere.

Maria Rosaria Boccia: registrazioni segrete e accuse

Il nome di Maria Rosaria Boccia continua a rimbalzare tra le cronache politiche. La sua vicinanza al ministro Sangiuliano non è più solo una curiosità da salotto. Boccia ha registrato conversazioni e riunioni, sia con il cellulare che con telecamere nascoste, come se stesse preparando un dossier personale. “Ho raccontato solo la verità”, ha dichiarato Boccia, difendendosi dalle accuse di ricatto. La sua mossa, però, non è stata certo quella di una comparsa silenziosa. Ha infatti pubblicato su Instagram alcuni documenti relativi al G7, scatenando una tempesta all’interno del governo.

Ha rincarato poi la dose, nella notte tra martedì e mercoledì, pubblicando su Instagram una mail del 10 luglio dal Gabinetto della Cultura, che conferma la sua presunta nomina come Consigliere per i Grandi Eventi. Questo documento contraddice le smentite del ministro Sangiuliano, il quale aveva negato ogni legame ufficiale con la 41enne.

G7 in bilico: la tappa di Pompei potrebbe saltare

In tutto questo marasma è in crisi anche il G7, con gli stati coinvolti che avrebbero chiesto chiarimenti. Tra i tanti effetti collaterali del caso Boccia, uno dei più evidenti riguarda la visita di Pompei, prevista per il 20 settembre. Si tratta di uno degli eventi clou del G7, con delegazioni internazionali attese nel sito archeologico e una performance orchestrale da manuale. Ma con la bufera mediatica e le crescenti pressioni internazionali, il governo potrebbe decidere di cancellare l’appuntamento per evitare altre figuracce. Il che suona non proprio paradossale, considerando che proprio la Boccia aveva spinto per la realizzazione di questa tappa.

Meloni sotto pressione: la credibilità del governo vacilla

La premier Giorgia Meloni si trova a dover gestire un problema che rischia di minare la sua autorità. In una conversazione con il ministro Sangiuliano, la presidente del Consiglio ha espresso la necessità di non aggiungere ulteriori errori a una lista già preoccupante di scivoloni. Il ministro ha cercato di calmare le acque, assicurando che nessun fondo pubblico è stato sprecato per la Boccia. Tuttavia, le polemiche sull’utilizzo della sua auto blu e sul trattamento riservato alla “non collaboratrice” continuano a far rumore.

Infatti, non sono solo i documenti e le registrazioni a gettare ombre sul caso Sangiuliano. Anche il cambio di due uomini della scorta del ministro ha acceso i riflettori. Pare che la Boccia sia legata, in qualche modo, a questa improvvisa rotazione. E mentre il governo cerca di contenere i danni, le opposizioni non si fanno scappare l’occasione per chiedere chiarezza. Irene Manzi del Pd ha parlato di un caso che getta fango sulle istituzioni, mentre Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un’interrogazione urgente per chiarire gli aspetti più oscuri della vicenda.

Probabile rimpasto: Sangiuliano e Santanchè in bilico

Il governo Meloni, stando a diverse fonti, potrebbe essere quindi avviato verso un rimpasto. Gennaro Sangiuliano è il nome più caldo per una possibile sostituzione. Si potrebbe far strada Alessandro Giuli come candidato per rilevare il ministero della Cultura, mentre la premier cerca di contenere i danni dell’ennesima gaffe. Ma Sangiuliano non è solo: anche Raffaele Fitto potrebbe perdere le deleghe al Pnrr, con Nello Musumeci pronto a subentrare.

Daniela Santanchè, coinvolta in un’inchiesta per bancarotta, potrebbe essere sostituita da Gianluca Caramanna.

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