Pensioni in calo anche nel 2021: cambiano i coefficienti di trasformazione

Il ministero del Lavoro ha pubblicato i nuovi coefficienti di trasformazione da applicare sul montante di chi andrà in pensione dal 1 gennaio 2021

Pubblicato: 13 Giugno 2020 18:28Aggiornato: 23 aprile 2024 12:25

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Continuano a calare le pensioni. Lo certifica un decreto ministeriale del ministero del Lavoro datato 1 giugno e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 dell’11 giugno 2020. Il DM si è reso necessario per modificare e aggiornare coefficienti di trasformazione del montante contributivo validi per il biennio 2021/2022.

E, come accade ininterrottamente ormai da un decennio a questa parte, a ogni aggiornamento dei coefficienti corrisponde anche un calo della “rivalutazione” del montante contributivo, portando così a un calo dell’assegno pensionistico per tutti coloro che uscivano dal mondo del lavoro. Secondo alcuni calcoli, a causa dei coefficienti di trasformazione, l’assegno annuo ricevuto dai neopensionati dal 2009 a oggi è calato di circa 900 euro. Ossia, circa 75 euro al mese.

A cosa servono i coefficienti di trasformazione del montante contributivo

Prima di vedere perché continuano a calare le pensioni e quanti soldi hanno perso i neopensionati italiani è necessario comprendere cosa sono e a cosa servono i coefficienti di trasformazione del montante contributivo. Introdotti con il sistema contributivo, i coefficienti di trasformazione sono dei coefficienti numerici da applicare al totale dei contributi versati nel corso della propria vita lavorativa e consentono di calcolare l’assegno pensionistico annuo.

I coefficienti di rivalutazione dell’assegno pensionistico si differenziano a seconda dell’età anagrafica del lavoratore al momento del pensionamento e crescono in rapporto all’età stessa. Quindi, se un lavoratore decide di andare in pensione in età più avanzata, il coefficiente di rivalutazione dell’assegno pensionistico sarà maggiore rispetto a chi si pensiona più giovane. Questo significa che, in generale, coloro che ritardano il pensionamento possono beneficiare di un aumento più significativo dell’assegno pensionistico in relazione all’incremento dell’età. Tuttavia, è importante considerare che una maggiore età al momento del pensionamento potrebbe comportare una minore aspettativa di vita residua, influenzando così il livello complessivo delle pensioni nel tempo.

Con la legge Fornero, ricordiamo, è stato stabilito che i coefficienti di trasformazione debbano essere aggiornati ogni triennio, in concomitanza con gli adeguamenti della speranza di vita. Questo meccanismo assicura che i parametri utilizzati per calcolare le pensioni si adeguino ai cambiamenti demografici e all’incremento dell’aspettativa di vita della popolazione. L’obiettivo è mantenere un equilibrio nel sistema pensionistico nel lungo termine, garantendo una distribuzione equa delle risorse tra i pensionati. Grazie a questa regolamentazione, si cerca di assicurare la sostenibilità del sistema previdenziale e di preservare il benessere economico dei cittadini in età pensionabile.

Pensioni in calo continuo: la tabella dei coefficienti del biennio 2021-2022

Il taglio ai coefficienti di trasformazione, confermato anche per chi andrà in pensione nel biennio 2021-2022, indica una significativa riduzione degli assegni pensionistici. Secondo la tabella pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, coloro che andranno in pensione dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022 riceveranno un assegno inferiore rispetto a chi sarà pensionato entro il 31 dicembre 2020. Questa diminuzione si traduce in un calo annuo di circa lo 0,5% rispetto ai coefficienti precedenti. Se confrontato con le pensioni del 2009, invece, il calo è del 12%.

Tale riduzione potrebbe avere un impatto significativo sul benessere finanziario dei pensionati. Per questo, è essenziale prestare attenzione alle politiche pensionistiche in atto e pianificare diligentemente le risorse finanziarie per garantire la sicurezza economica durante il pensionamento. La conferma del taglio ai coefficienti suggerisce la necessità di strategie finanziarie personalizzate e di una pianificazione pensionistica oculata per far fronte alle sfide future e mantenere un tenore di vita soddisfacente durante gli anni della pensione.

Età pensionamento Divisori 2021-2022 Coefficienti 2021-2022
57 23,892 4,186%
58 23,314 4,289%
59 22,734 4,399%
60 22,149 4,515%
61 21,558 4,639%
62 20,965 4,770%
63 20,366 4,910%
64 19,763 5,060%
65 19,157 5,220%
66 18,549 5,391%
67 17,938 5,575%
68 17,324 5,772%
69 16,707 5,985%
70 16,090 6,215%
71 15,465 6,466%

 

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