Chi riceve la pensione, specialmente nei casi in cui l’importo sia vicino o pari a quello dell’assegno sociale, ha spesso diritto a maggiorazioni o bonus che integrino la cifra ricevuta. Ci sono però diversi requisiti da rispettare per ottenere molti di questi vantaggi, senza i quali non è possibile accedere agli aumenti.
I bonus e le maggiorazioni sulle pensioni hanno requisiti che non si limitano però soltanto all’importo dell’assegno che si riceve. L’Inps ha infatti stabilito diversi parametri legati sia all’età del pensionato che al numero di anni di contributi versati mentre lavorava.
Bonus pensione, chi può accedere alla maggiorazione
Per diversi pensionati è possibile accedere alla maggiorazione della pensione. Si tratta di una cifra mensile che le persone che ricevono un assegno da parte dell’Inps possono richiedere grazie ad una legge del 1988. Esistono però diversi requisiti da rispettare per avere accesso a questo bonus.
Il primo è ricever l’importo minimo, il cosiddetto assegno sociale. Secondo le ultime variazioni, legate a una serie di aumenti e all’adattamento all’inflazione, particolarmente alta negli ultimi anni rispetto al passato, la cifra minima che si può ricevere è di 598,61 euro.
Per chi ha tra i 60 e i 64 anni, questa cifra può essere aumentata di 25,86 euro al mese, raggiungendo quindi i 624,47 euro. La maggiorazione aumenta ulteriormente con l’avanzare dell’età, fino al compimento dei 69 anni, quando tocca gli 82,64 euro al mese. In questo modo l’assegno sale a 681,25 euro al mese.
Se si rispetta un altro requisito ulteriore, la maggiorazione cresce ancora. Infatti se si hanno alle spalle almeno 25 anni di contributi lavorativi versati, questa aumenta fino a toccare i 136,44 euro al mese. In questo modo l’aumento annuo tocca i 1.617 euro.
Rimane però il fatto che, a differenza di altri bonus per chi riceve una pensione molto bassa, queste maggiorazioni non sono automatiche. Bisogna al contrario fare domanda all’Inps per poter ottenere questi vantaggi. Fortunatamente, se si aveva diritto in passato al bonus ma non lo si è richiesto, l’Inps è tenuta a versare gli arretrati degli ultimi 5 anni al pensionato al momento della domanda.
Chi può ottenere la quattordicesima di luglio
Un altro bonus dedicato a chi riceve una pensione molto bassa è la cosiddetta quattordicesima. Si tratta di un versamento ulteriore che si riceve nel mese di luglio a patto che si rispettino determinati requisiti. Bisogna infatti aver compiuto i 65 anni e ricevere un trattamento pensionistico non superiore a due volta l’assegno minimo. Questo significa che ogni anno l’Inps non deve versare al pensionato più di 15.563,86 euro.
L’importo della quattordicesima non è fisso e dipende da diversi fattori. Varia infatti con l’ammontare della pensione e aumenta più questa è bassa, con i contributi versati dal pensionato mentre lavorava e anche a seconda di quale gestione eroghi la pensione. L’importo massimo raggiungibile per la quattordicesima di luglio è di 655 euro.
A differenza di quanto accade per la maggiorazione della pensione, nel caso della quattordicesima il pensionato non deve effettuare nessuna richiesta all’Inps. La sua erogazione è infatti totalmente automatica e viene calcolata dall’Istituto nazionale di previdenza sociale stesso.