Prezzi benzina e gasolio, gli italiani pagano fino a 17 euro in più

Nonostante il calo del petrolio, benzina e diesel restano tra i più cari d’Europa: un pieno costa fino a 17 euro in più rispetto al 2020

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il prezzo della benzina continua a salire e i consumatori continuano a pagare il prezzo delle anomalie che caratterizzano il settore. Lo afferma il Codacons, che ha realizzato un’elaborazione sui listini di benzina e gasolio alla pompa. Secondo l’associazione, spostarsi in auto diventa sempre più costo, con un pieno che può costare anche 17 euro in più.

I costi della benzina

Secondo i dati del Mase, nella settimana di Ferragosto il prezzo medio della benzina sulla rete di distribuzione si è attestato a 1,701 euro al litro, quello del gasolio a 1,631 euro/litro, con un calo progressivo iniziato a fine giugno. Nello stesso periodo del 2020, la benzina costava 1,398 euro al litro, il diesel 1,284 euro/litro: questo significa che rispetto alle vacanze estive di 5 anni fa, gli italiani pagano oggi la verde il 21,7% in più, e addirittura il 27% in più per il gasolio. Tradotto in euro:

Una stangata che, moltiplicata per i milioni di spostamenti in auto registrati in questi giorni di esodo e controesodo, genera un salasso complessivo da centinaia di milioni di euro a carico delle famiglie italiane. Spiega il Codacons:

La riduzione dei prezzi di benzina e gasolio registrata nelle ultime settimane non basta. Ci sono ampi margini per una ulteriore riduzione dei listini alla pompa, anche in considerazione del fatto che le quotazioni petrolifere sono calate di oltre il -16% da giugno a oggi, mentre nello stesso periodo i prezzi di benzina e gasolio si sono ridotti appena del -2%.

Scorte in aumento ma i prezzi restano alti

Le quotazioni petrolifere non sono l’unico indice che determina il prezzo dei carburanti alla pompa, anche se una riduzione così forte del greggio avrebbe dovuto influire maggiormente sui listini praticati al pubblico. Anche in considerazione della velocità con cui i prezzi di benzina e gasolio sono saliti dopo lo scoppio della guerra in Iran.

A contribuire al calo del prezzo dovrebbero esserci anche le scorte di petrolio. Nell’ultima settimana sono aumentate di 3,04 milioni di barili, dopo il calo inatteso della settimana precedente, secondo i dati del Dipartimento dell’Energia. Scorte in calo potrebbero indicare un aumento della domanda e quindi spingere i prezzi al rialzo; viceversa, scorte in aumento potrebbero significare un calo della domanda e quindi portare a una discesa del prezzo del petrolio, spiegano gli analisti. Discesa che però al momento non si vede, per lo meno in Italia.

E l’Italia è tra i paesi dove la benzina si paga di più

Non solo, l’Italia è tra i Paesi più cari d’Europa per quanto riguarda la benzina. A dirlo questa volta non sono le associazioni dei consumatori bensì un rapporto della Commissione europea, che ha rilevato a luglio un aumento del 2% e del 4% in confronto al mese precedente, rispettivamente per benzina e diesel.

Ma ciò che pagano effettivamente gli italiani è ben superiore alla media europea. Stando ai dati, nel nostro Paese per la benzina si spende il 6% in più rispetto alla media europea, addirittura il 7% in più per il diesel. Queste percentuali collocano l’Italia al quarto posto per la benzina e al quinto per il diesel tra gli Stati più costosi dell’Unione Europea.

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