L’Italia, un paese con quasi più case che persone: un mercato immobiliare in continua crescita

Il mercato immobiliare italiano sfiora i 36 milioni di case, con un rapporto di due abitazioni ogni tre abitanti: crescita continua nel 2023

Pubblicato: 21 Agosto 2024 21:09

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’Italia si conferma una nazione fatta di mattone e per il mattone. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio del mercato immobiliare, attraverso il volume “Statistiche catastali 2023”, ci restituisce una fotografia inequivocabile: 35,6 milioni di abitazioni su quasi 59 milioni di abitanti. Due case ogni tre persone. Un numero che fa riflettere, specialmente in un paese in cui l’acquisto della casa rimane, l’investimento sicuro, e spesso irraggiungibile, degli italiani.

Aosta, Sondrio e Savona: i regni delle seconde case

Curioso è il caso di Aosta, Sondrio e Savona, dove le abitazioni superano la popolazione. Qui, la tendenza alla proprietà sembra essersi spinta oltre la necessità abitativa: chi non possiede una seconda casa, probabilmente ne possiede una terza. Non è difficile immaginare scenari di villeggiature estive e invernali che hanno gonfiato i numeri in queste province, trasformando queste zone in territori dominati dalla cultura della “seconda casa”.

Milano, Roma e Torino: le grandi città non mollano la presa

E che dire delle metropoli? Milano, Roma e Torino si confermano in vetta alla classifica per numero di abitazioni. I centri urbani attraggono investitori e residenti come mosche al miele, con il mercato immobiliare che non accenna a rallentare. Nonostante prezzi spesso fuori portata per la classe media, la domanda nelle grandi città, paradossalmente continua a crescere. L’immobile rimane, per molti, un bene rifugio e un segno di prestigio, anche nelle aree metropolitane dove la pressione abitativa è già alle stelle.

Una crescita inaspettata: +86 mila case nel 2023

Chi pensava che il mercato immobiliare italiano fosse saturo, dovrà ricredersi. Il catasto ha registrato 86 mila case in più rispetto al 2022. E mentre qualcuno potrebbe pensare che il boom sia finito da tempo, questi numeri raccontano un’altra storia. Nuove costruzioni, ristrutturazioni e conversioni di vecchi edifici stanno riscrivendo la mappa immobiliare del Paese, rendendo il patrimonio abitativo sempre più ampio.

Interessante è la distribuzione delle proprietà: oltre il 93% delle case appartiene a persone fisiche, confermando l’attaccamento degli italiani alla casa come bene rifugio. Ma è anche una scelta ovvia, dal momento che spesso un mutuo è più conveniente di un affitto. Meno di 2,5 milioni di immobili risultano intestati a persone giuridiche, e solo circa 11 mila abitazioni rientrano nei beni comuni.

Non solo case: il 54% del patrimonio immobiliare è costituito da immobili non residenziali, tra cui uffici, studi professionali, scuole e strutture pubbliche. Gli uffici privati sono in gran parte di proprietà di persone fisiche (56,5%), ma in città come Roma e Milano cresce la percentuale di quelli in mano a società e istituzioni.

Il settore commerciale è dominato da garage, box e negozi: i posti auto (C/6) e le cantine (C/2) costituiscono oltre il 60% di queste categorie. La rendita catastale complessiva per i negozi ha toccato i 3,4 miliardi di euro, con un leggero aumento rispetto all’anno precedente. Anche le unità destinate agli esercizi sportivi e stabilimenti balneari hanno registrato un incremento, sintomo di un mercato che, nonostante le oscillazioni economiche, continua a prosperare.

La casa italiana: spaziosa, tradizionale e… dignitosamente grande

Se c’è una cosa che non cambia, però, è la passione degli italiani per gli spazi generosi, vale a dire non claustrofobici. Con una superficie media di 118 metri quadrati e 5,5 stanze, l’abitazione tipica del Belpaese si conferma ampia, mai più del necessario, senza seguire la tendenza mondiale che predilige spazi fin troppo ristretti, angusti e poco illuminati, o case-bara. Anche in tempi di mini-appartamenti e soluzioni compatte, il sogno dell’italiano resta giustamente legato all’idea di casa tout court.

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