Nuovo Piano casa 2025, affitti agevolati fino a 500 euro ai lavoratori neoassunti: l’ipotesi

Nel nuovo Piano casa potrebbe esserci l'affitto calmierato fino a un massimo di 500 euro per i lavoratori neoassunti. Confindustria ha aperto un dialogo con governo, opposizione e banche

Pubblicato: 2 Settembre 2024 12:02

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Un nuovo Piano casa 2025 potrebbe confluire nella Manovra allo studio del governo Meloni. Tra le proposte che sono state presentate nelle ultime ore e che potrebbero vedere la luce nella legge di Bilancio c’è anche quella di un Piano casa dedicato ai giovani lavoratori neoassunti. A spingere è il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. L’idea sarebbe quella di destinare alloggi con affitti calmierati a chi trova un impiego ma non ha abbastanza garanzie per stipulare il contratto di locazione.

Confindustria dialoga con governo e opposizione

Questo renderebbe le aziende più attrattive per i lavoratori fuori sede e, di conseguenza, renderebbe più semplice la ricerca di manodopera in un momento in cui il mercato sperimenta una carenza soprattutto di profili tecnici. Ancora da definire se la misura riguarderebbe unicamente le imprese dell’industria o anche di altri settori come il terziario e l’agricoltura.

Recentemente ospite di un evento in Salento, Orsini ha rivelato che Confindustria ha aperto un canale di dialogo sul progetto casa con i ministeri dell’Economia e delle Imprese cercando al contempo sponde in banche, assicurazioni, fondi immobiliari e Cassa depositi e prestiti.

“Servono alloggi con un costo sostenibile non solo per chi arriva dall’estero ma anche per chi si trasferisce da una città all’altra”, ha detto Orsini. L’interlocuzione è aperta, ha aggiunto, non solo con l’esecutivo, ma anche con la segretaria del Partito democratico Elly Schlein.

La proposta

La proposta di Confindustria prevede per i soli lavoratori neoassunti e solo in via temporanea la possibilità di accedere ad affitti calmierati con una soglia del canone “non superiore ai 500 euro al mese, pari a circa il 25% del salario“. Orsini ritiene che per “mettere a terra un piano edilizio per nuovi alloggi servirebbero due o tre anni“.

Per questo motivo, secondo il capo di Confindustria, il progetto casa dovrebbe partire “da piani di rigenerazione urbana, come si sta pensando di fare in alcune aree della città di Parma”.

Le ricadute

L’approvazione di tale piano casa avrebbe delle ricadute immediate sul mercato immobiliare e dell’edilizia. Quest’ultimo è stato particolarmente colpito dalla stretta del governo sul Superbonus. Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, ha recentemente chiesto al governo di intervenire in merito a piani di rigenerazione urbana anche in considerazione del fatto che la legge urbanistica fondamentale, come ha ricordato, risalendo al 1942 ha compiuto 80 anni due anni fa.

La posizione del governo

Durante il Meeting di Rimini, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha confermato che l’interlocuzione con Confindustria è in corso. “Serve un piano strutturale che consenta alle imprese, come accadeva in passato, di realizzare gli alloggi che servono per i propri lavoratori, utilizzando le aree demaniali e anche con l’intervento di fondi”, ha annunciato Urso.

Secondo Andrea Marangione, vicepresidente dei giovani imprenditori di Confindustria, “in un momento in cui tutti i settori stanno avendo difficoltà a trovare persone qualificate, quello della casa è un tema su cui lavorare urgentemente per implementare la mobilità, l’attrazione di figure specializzate dall’estero e facilitare l’accesso dei ragazzi al mondo delle imprese. Per spostarsi i ragazzi lasciano situazioni consolidate nei loro paesi e avere alloggi sicuri ed economici renderebbe il mercato del lavoro più flessibile”.

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