Bce taglia i tassi ma rischio mutui più cari, i dazi di Trump potrebbero far aumentare le rate

Il taglio dei tassi è imminente, ma le incognite maggiori sono per il futuro, con il rischio di aumento dell'inflazione e un conseguente stop ai tagli o addirittura un aumento

Pubblicato: 6 Marzo 2025 12:01

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Oggi è il giorno della Bce; alle 14, l’istituto di Francoforte dovrebbe annunciare una riduzione dei tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,50%. Questa è l’analisi prevalente tra gli esperti e il mercato, anche se il futuro rimane incerto visto le discussioni interne, dati macroeconomici contrastanti e il timore dei dazi, che potrebbero anche portare ad un aumento delle rate dei mutui nel futuro

Cosa aspettarsi dalla riunione di oggi

Se le previsioni verranno confermate, la Bce procederà con il sesto taglio consecutivo dei tassi ufficiali, portando il tasso sui depositi dal 2,75% al 2,5%. Sebbene non sempre simultaneamente e con la stessa entità, le condizioni di mercato (ovvero i tassi di interesse applicati da banche e finanziarie a imprese e privati) tendono a allinearsi alle decisioni prese dalla Bce a Francoforte.

Dalla riunione però sarà fondamentale anche prestare attenzione alle dichiarazioni che seguiranno, in particolare quelle della presidente Christine Lagarde, che potrebbero offrire indicazioni cruciali sulle prospettive future della Bce dopo l’annuncio sui tassi. “Con l’avvicinarsi del tasso di riferimento al tasso neutrale (secondo l’analisi della Bce del 7 febbraio, tra l’1,75% e il 2,25%), riteniamo che il Consiglio direttivo ritoccherà il suo lessico, descrivendo le condizioni di finanziamento come “moderatamente” o “parzialmente” restrittive”, spiega François Rimeu, Senior Strategist di Crédit Mutuel Asset Management.

Se la cautela circa la direzione della politica monetaria venisse mantenuta al di là di questa riunione, questo potrebbe portare a una pausa in aprile, “anche se siamo convinti che la Bce abbia pochi motivi per ritardare un ulteriore allentamento monetario, in particolare a causa della debole crescita nella regione”, continua Rimeu.

I dazi di Trump possono minare i tagli futuri?

Se la decisione odierna sembra quasi certa, le prossime mosse della Bce sono invece tutt’altro che facili da prevedere. Negli ultimi giorni, infatti, alcuni membri del consiglio direttivo si sono divisi, tra chi espresso preoccupazioni riguardo a ulteriori riduzioni dei tassi, e chi invece ritiene necessario un avvicinamento a un tasso di base del 2% o addirittura inferiore.

Questo anche considerando lo spettro dazi di Donald Trump, che potrebbe colpire negativamente i dati sull’inflazione. Fino a qualche settimana fa il mercato stimava un ritorno a tassi del 2% entro l’estate, ma ora domina la prudenza. A febbraio l’inflazione nell’Eurozona ha rallentato al 2,4% dal 2,5% di gennaio, ma a ottobre era al 2% e all’orizzonte c’è lo spettro dei dazi reciproci, che andrebbero a incidere sui prezzi a carico dei consumatori e portare così ad un aumento futuro dei tassi.

Quanto si risparmia con il taglio

Un eventuale taglio dei tassi dello 0,25% deciso oggi dalla Bce determinerebbe, a regime, un risparmio sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia compreso tra i 13 e i 30 euro al mese. I calcoli arrivano dal Codacons, che stima l’impatto sulle spese di una famiglia che ha accesso un finanziamento a tasso variabile per l’acquisto della prima casa.

Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varierebbe tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra -156 e -324 euro. Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrebbe un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua.

“Il possibile sesto taglio consecutivo dei tassi alleggerirà la spesa degli italiani per i finanziamenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – In base all’ultimo report di Bankitalia, in un anno i tassi di interesse sui mutui effettivamente praticati alle famiglie sono calati complessivamente dell’1,37% passando dal record del 4,92% di novembre 2023 al 3,55% di dicembre 2024”.

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