Il taglio dei tassi incentiva gli italiani a contrarre i mutui, ma ci sono ancora incertezze

La strategia di disinflazione della Bce piace agli italiani, che con il taglio dei tassi di interesse sono incentivati ad aprire un mutuo: lo rileva una ricerca Changes Unipol elaborata da Ipsos

Pubblicato: 18 Ottobre 2024 11:21

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Redazione

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Il taglio dei tassi voluto dalla Bce dà speranza agli italiani che vogliono comprare un immobile o che hanno già un mutuo attivo. Lo rileva una nuova indagine condotta da Changes Unipol e Ipsos sulle reazioni dei nostri connazionali alle politiche europee in tema di debito. Sono soprattutto i giovani a sognare l’acquisto della prima casa, ma anche le generazioni più avanti con l’età sono oggi più propense a investire sul mattone.

La Banca Centrale Europea ha annunciato il 17 ottobre il terzo taglio dei tassi di interesse da giugno, di 25 punti base, a cui dovrebbe fare seguito un ulteriore ribasso a dicembre. La decisione si inquadra in una più complessa e articolata strategia di disinflazione che ha lo scopo di spingere in alto i consumi e le operazioni finanziarie.

I tagli dei tassi fanno aumentare i mutui

La riduzione dei tassi di interesse rappresenta un incentivo:

Cambiano i desideri in base alla generazione. I Gen Z vedono nel taglio una spinta a ricorrere al mutuo prima casa, i Gen X e i Baby Boomer pensano alla casa vacanze, tanto i Gen Z quanto i Gen X pensano ai lavori di restauro.

I Millennial invece sono i più propensi a rinegoziare il mutuo, mentre i Baby Boomer sono i più restii a farlo – anche perché in molti casi lo hanno già fatto in passato.

Gli italiani vogliono tagli dei tassi più decisi

Un intervistato su 5 tra i 28 e i 74 anni desidera un ulteriore taglio dei tassi oltre il 2%. La percentuale che mette tutti d’accordo sarebbe quella del 2,6% e i numeri attuali, che non piacciono a 6 italiani su 10, determinano la decisione di rimandare la sottoscrizione di un mutuo soprattutto tra i Baby Boomer.

Secondo quanto emerso dall’analisi di Unipol, ben 4 italiani su 10 vivono in una famiglia con un mutuo attivo, con i Millennial e i Gen Z in testa (quasi la metà degli intervistati in questo segmento). Il 20% dei Baby Boomer non ha ancora estinto il debito.

In base all’età cambia anche la tipologia di mutuo contratto: i più giovani scelgono il tasso variabile con Cap, mentre il tasso fisso è più popolare dai 30 anni in su. Più di un nostro connazionale su 3 (il 35%) è insoddisfatto delle condizioni proposte dalla banca. Il 56% del campione si dice soddisfatto e la percentuale sale tra chi ha scelto il tasso fisso.

Chi ha problemi a pagare la rata del mutuo

La ricerca di Unipol, tra i principali gruppi assicurativi europei e leader in Italia nel Ramo Danni, evidenzia che quasi la metà degli italiani ha avuto problemi a pagare almeno una rata del mutuo. Le cause non sono da cercare solo nell’aumento del costo della vita, ma anche e soprattutto nelle spese impreviste.

Se per le generazioni più avanti con l’età i problemi sono principalmente di natura economica, infatti, per i Millennial hanno influito la perdita del reddito e le spese mediche, per la Gen Z separazioni e divorzi. Le difficoltà si estendono anche al saldo di prestiti finalizzati e di pagamenti a rate con e senza interessi. Anche in questo caso le motivazioni appaiono simili a quelle già riscontrate per i mutui.

Le nuove forme di pagamento a rate: cos’è il Bnpl

Dalle interviste emerge un trend in crescita tra i pagamenti a rate, con un italiano su due che ha utilizzato questa modalità almeno una volta. Sono soprattutto i giovani a usufruirne, spesso con la formula del Bnpl (Buy now pay later). Conosciuta dal 70% degli italiani, rimane comunque un fenomeno di nicchia, con la maggior parte degli utenti che si concentra tra i giovani e la Generazione X.

Se per i Millennial e la Generazione Z il pagamento a rate rappresenta una strategia per mantenere la liquidità, i Baby Boomer preferiscono evitare l’indebitamento per ragioni culturali o di fiducia nel sistema finanziario.

Perché il taglio dei tassi di interesse è importante

La rilevazione di Unipol indica dunque che le variazioni dei tassi di interesse della Bce, spesso contestate da chi chiede misure più importanti per sostenere i cittadini comunitari, possono influenzare in maniera significativa la percezione del futuro di molte famiglie, dando loro uno spiraglio di speranza per l’acquisto della prima casa o semplicemente l’opportunità di saldare le rate di un prestito senza ostacoli.

Le preoccupazioni legate alle incertezze del contesto economico incidono sulle scelte che riguardano gli investimenti e l’indebitamento, anche se esistono componenti culturali e generazionali che guidano i diversi approcci al mercato immobiliare, con priorità e strategie differenti per ogni età. Di certo c’è che il tema dei tassi di interesse è molto più sentito e urgente di quanto il dibattito pubblico faccia pensare.

Contenuto offerto da Unipol.

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