Ad aprile il tasso medio sui nuovi mutui in Italia è calato al 3,67% rispetto al 3,79% di marzo 2024. Ma la forbice si allarga ancora di più se si considera il 4,42% di dicembre 2023. Sono i dati riportati nel Rapporto mensile dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana).
Tassi sui mutui casa al minimo
L’andamento dei tassi, e in particolare quello sui mutui, “non è sostanzialmente diverso da quanto registrato nei mesi precedenti” e viene inoltre confermata la capacità di anticipo dei mercati rispetto ai trend dell’economia reale. Commenta così il vice direttore generale vicario dell’associazione bancaria, Gianfranco Torriero. In particolare i mutui a tasso fisso “stanno incorporando con anticipo le attese di calo dei tassi da parte della Bce”, mentre “per i contratti variabili è probabile ci possa essere un effetto positivo dalle prossime decisioni della Banca centrale”.
Sul mercato dei mutui influiscono molti fattori, non ultimo il calo delle compravendite e i prezzi più bassi nel mercato immobiliare. L’ultimo Rapporto Dati Statistici Notarili racconta di un 2023 in cui in Italia si è registrato un calo del -7% nelle compravendite rispetto all’anno precedente, che sono state pari a poco più di 1 milione e 30mila. Il mercato dei mutui, secondo i dati dei notai italiani, è crollato del -26%.
Ultime previsioni sui tassi dei mutui
Ma le previsioni sui tassi dei mutui potrebbero riservare altre sorprese nelle prossime settimane, per quanto riguarda i contratti variabili. Il mercato dei mutui risente del costo del denaro. La Bce valuta un taglio dei tassi a giugno, dopo che nelle ultime tre riunioni del 2024 i valori erano stati lasciati invariati.
Secondo una simulazione di Facile.it, un taglio dei tassi dello 0,25 avrebbe l’effetto di far risparmiare 15 euro al mese su un mutuo a tasso variabile di 126mila euro a 25 anni. Su base annua si tratta di uno sconto di 180 euro. Sui mutui a tasso fisso, invece, non si registrerebbe alcun beneficio. La prossima riunione della Bce durante la quale si deciderà se tagliare i tassi è attesa per il 6 giugno. Non si prevede invece alcun taglio al costo del denaro per luglio a causa dell’andamento incerto dell’inflazione.
Prestiti alle imprese più costosi
Mentre il mercato dei mutui cala, aumenta il costo del denaro per i finanziamenti alle imprese, che in aprile si è assestato al 5,32% contro il 5,26% di marzo.
In aprile i prestiti a imprese e famiglie in Italia sono scesi del -2,5% rispetto all’anno precedente. A marzo 2024 si era registrato un calo generale del -2,6%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del -3,9% e quelli alle famiglie del -1,4%. Secondo l’Associazione bancaria italiana “il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti“. Secondo la rilevazione, il tasso medio sul totale dei prestiti resta stabile al 4,8%.