Dopo anni di stallo, il progressivo taglio dei tassi di interesse impostato dalla Bce sta tornando a spingere le richieste di mutuo e, dato del 2024, anche le surroghe. Lo strumento della portabilità torna, dunque, ad avere un grande valore per chi ha un mutuo attivo, permettendogli di trasferire lo stesso verso un’altra banca che offre condizioni più vantaggiose. Queste ultime sono generate proprio dal ritorno dei tassi a livelli competitivi per i consumatori, tanto che le richieste di surroga sono arrivate al 35,6% del totale nel corso degli ultimi 12 mesi.
Mutui, la surroga torna vantaggiosa
Così come riferito dall’Osservatorio di MutuiOnline.it, in Italia nel 2024 sono cresciuti, non di poco, i mutuatari che hanno fatto richiesta di surroga del mutuo per garantire alla loro famiglia condizioni economiche più vantaggiose. Ecco dunque che, nel quarto trimestre del 2023 le richieste di surroga erano al 22,6% del totale, mentre nel quarto trimestre del 2024 il dato è salito al 35,6%, ovvero più di una richiesta su tre.
A contribuire a questa vigorosa impennata è stato principalmente il taglio dei tassi. Le mosse della Bce in tal senso, infatti, hanno permesso, a ottobre 2024, che le banche potessero offrire il miglior tasso fisso e variabile mai raggiunto da oltre un anno: 2,55% nel primo caso e 3,68% nel secondo. I mutuatari più attenti hanno dunque sfruttato la portabilità per trasferire il proprio mutuo verso istituti di credito in grado di offrire delle condizioni più vantaggiose.
L’obiettivo è abbassare la rata mensile
Il grande successo della surroga del mutuo nel 2024 è figlio, come ampiamente detto, del taglio dei tassi. Quanto ai mutuatari, il loro obiettivo è abbastanza chiaro: riuscire ad abbassare la rata del mutuo andando dove ci sono condizioni più vantaggiose raggiungibili grazie alla portabilità gratuita.
Entrando più nello specifico, i mutuatari che nel 2024 hanno fatto richiesta di surroga si sono mossi principalmente con il fine di trasformare il loro contratto a tasso variabile in fisso, senza così dover più sottostare alle percentuali indubbiamente poco vantaggiose degli ultimi anni. Un altro caso molto diffuso è quello di chi ha richiesto la portabilità in un’altra banca per modificare, solitamente allungando, il proprio piano di ammortamento e ottenere delle rate più basse.
Richieste di mutui, cambia il target di riferimento
Lo scenario dei mutui, tornato oggi ad attrarre chi ha intenzione di sottoscriverne uno, delinea nel 2024 anche un target di riferimento che, fin qui, ha avuto una penetrazione bancaria mediamente bassa. Le banche, infatti, si muovono soprattutto verso Regioni del Sud e fasce demografiche più giovani. I dati lo dimostrano.
Nel quarto trimestre del 2024 le richieste di mutuo nelle differenti aree geografiche d’Italia sono così mutate rispetto allo stesso periodo del 2023:
- al Centro sono il 34,2% del totale, contro il 33,7% dello scorso anno;
- al Sud sono il 12,7%, nel 2023 erano l’11,7%;
- nelle Isole sono il 6,9%, un anno fa erano al 5,8%.
In merito alle fasce d’età dei richiedenti mutuo, invece:
- cresce nel 2024 al 35,6% quella compresa tra i 26 e i 35 anni (nel 2023 era al 34%);
- aumentano le richieste della fascia 36-45 anni, passate dal 33,8% al 34,8%;
- scendono i dati della fascia 46-55 e degli over 56.