Brutte notizie per chi vuole comprare casa e richiedere un mutuo, secondo l’ultimo monitoraggio ABI (Associazione Bancaria Italiana), i tassi di interesse sono – ancora – aumentati, registrando un trend al rialzo che non sembra destinato ad arrestarsi per ora.
Il rapporto mensile ABI
Come riportato nel rapporto mensile ABI aggiornato a novembre 2023 (consultabile qui): “I più recenti dati, relativi agli andamenti dell’economia dell’area dell’euro e di quella italiana, continuano a mostrare che gli effetti della politica monetaria restrittiva avviata dalla BCE da oltre un anno si stanno manifestando (ad es. forte contrazione dell’indice PMI, riduzione annuale della produzione industriale)”. Con effetti che possono cogliersi anche nel mercato bancario in Italia, che ha visto i tassi di interesse sui mutui aumentare ancora rispetto ai mesi scorsi.
Nell’ultimo anno e mezzo, i tassi sono saliti raggiungendo i livelli più alti dell’ultimo decennio, mentre l’inflazione ancora elevata e le azioni della Banca centrale Europea per cercare di domarla stanno avendo dei chiari effetti sul mercato immobiliare e, in generale, sull’economia e il potere di acquisto degli italiani.
Ma senza andare troppo indietro nel tempo, di fatto era molto più conveniente richiedere un mutuo tra il 2020 e il 2021, fino a qualche anno fa, quando – prima della pandemia e delle varie crisi geopolitiche che si sono susseguite – i tassi ipotecari erano ai minimi storici.
Quali sono i tassi di interesse oggi?
Come riportato da ABI, i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento ad ottobre 2023, resi noti a novembre 2023, sono aumentati, registrando i seguenti incrementi:
- il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato del 4,37%, a settembre era 4,21%;
- il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,45%, a settembre era il 5,35%;
- il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,70%, a settembre era 4,61%.
Inoltre, a ottobre 2023, i prestiti concessi a imprese e famiglie sono scesi del 3,6% rispetto a un anno prima, mentre a settembre 2023 avevano registrato un calo del 3,8%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 6,7% e quelli alle famiglie dello 0,9%. Secondo ABI, infatti, “il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica che deprime la domanda di prestiti”. C’è, quindi, meno gente che chiede prestiti.
Quando caleranno i tassi di interesse sui mutui?
Per quanto riguarda la direzione in cui andranno i tassi di interesse negli anni a venire, gli esperti prevedono un calo. Tuttavia, la tempistica di questa tendenza al ribasso rimane incerta. Prevedere i tassi ipotecari per i prossimi cinque anni è un compito arduo, soprattutto considerando le fluttuazioni senza precedenti dell’ultimo anno.
In ogni caso, tutti sembrano concordare sul fatto che i tassi torneranno a scendere. È solo questione di tempo.
Una serie di fattori influenza l’andamento al rialzo o ribasso sui tassi di interesse, comprese le condizioni economiche di un Paese in senso lato (ma anche quelle delle principali potenze mondiali), le azioni monetarie della Banca Centrale Europea e, per ultima ma non per importanza, l’inflazione. C’è da dire, inoltre, che i tassi ipotecari a lungo termine sono direttamente influenzati soprattutto dal mercato obbligazionario. Infine, il tasso che viene offerto su un mutuo dipenderà anche dall’istituto di credito a cui viene chiesto, dai suoi costi aziendali e dal profilo finanziario.
Anche la domanda di mutui può influenzare i tassi di interesse in generale, spingendoli più in alto man mano che il capitale disponibile per i prestiti si restringe. Al contrario, quando c’è meno domanda da parte dei mutuatari – come stiamo vedendo ora a causa dei tassi di interesse medi – i finanziatori potrebbero prendere in considerazione l’offerta di tassi più competitivi o altri incentivi per attirare i mutuatari.
Come ottenere la migliore tariffa
Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutare a ottenere la migliore tariffa possibile per un prestito:
- Tenere d’occhio i tassi ipotecari, che cambiano costantemente. Questo renderà più facile trovare e bloccare la tariffa più conveniente al momento migliore.
- Avere a disposizione già abbastanza credito a disposizione può fare la differenza, rispetto a chi parte da zero e non ha garanzie, perché quando si richiede un mutuo l’istituto di credito esamina sempre il credito a disposizione del richiedente (nonché il suo reddito) così da determinare la sua solvibilità e, di conseguenza, il tasso di interesse da applicare sul prestito. In generale, maggiore è il punteggio di credito, migliore sarà la tariffa. Cercare di mettere da parte del credito prima di fare domanda e di risultare finanziariamente stabile e affidabile è quindi un passaggio propedeutico che chi vuole ottenere un prestito vantaggioso, se può, se deve considerare.
- Guardarsi intorno e confrontare i finanziatori, considerando e valutando le opzioni del maggior numero possibile di erogatori di mutui per trovare l’offerta migliore.