Bce pronta a un altro taglio dei tassi, l’annuncio di Lagarde: quale effetto sui mutui

Christine Lagarde, presidente della Bce, apre a nuovi tagli al costo del denaro. Tira un sospiro di sollievo chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile, ma non solo

Pubblicato: 16 Dicembre 2024 16:18

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, apre a ulteriori tagli dei tassi: “Se i dati continuano a confermare lo scenario di base, la direzione di viaggio è chiara e ci aspettiamo di abbassare i tassi d’interesse ulteriormente“, ha dichiarato da Vilnius, in occasione del decimo anniversario dell’ingresso della Lituania nell’area euro.

Lagarde (Bce) pronta ad abbassare ancora i tassi di interesse

Christine Lagarde ha informato che l’orientamento restrittivo mantenuto dalla Bce fino a prima del Consiglio direttivo di giovedì scorso, oggi “non riflette più l’evoluzione dello scenario macroeconomico”. Il 12 dicembre scorso, la Bce aveva annunciato un taglio dei tassi di 25 punti base, portando il tasso sui depositi dal 3,25% al 3% e il tasso di rifinanziamento principale dal 3,4% al 3,15%.

L’inflazione, contro la quale la Bce nei mesi passati ha combattuto una lunga battaglia fatta di rialzi dei tassi, è ancora osservata speciale. L’inflazione interna, ha evidenziato Lagarde, rimane ancora al di sopra dell’intervallo desiderato. Tuttavia, si tratta di una misura composta per il 97% da servizi, “che sta ancora registrando eventi di riprezzamento avvenuti all’inizio di quest’anno, mantenendo l’inflazione dei servizi intorno al 4%”. Ma, ha aggiunto, se si escludono gli effetti base, “questa misura si attesta attualmente al 2,5%”.

Sono tre, ha dichiarato la numero uno della Banca centrale europea, i motivi che hanno convinto a cambiare passo: “Il percorso dell’inflazione, gli shock che la guidano e i rischi associati”.

La Bce, viene reso noto, ha rimosso il concetto di “tempestività” dalle sue azioni in merito alla politica monetaria per guardare al medio periodo e per concentrarsi sul raggiungimento di una “convergenza sostenibile” dell’inflazione. Si tratta della posizione migliore “per reagire agli shock futuri”.

I salari nell’area euro

Christine Lagarde ha poi aggiunto che sebbene gli stipendi stiano aumentando, il ritmo di crescita sta rallentando e questo aiuta a contenere l’inflazione.

Inoltre, il livello previsto per il 2025 (3%) è in linea con un’economia stabile: “Il tracker dei salari della Bce – che cattura gli accordi salariali in sette Paesi dell’area euro, rappresentando circa l’85% dei salari totali – prevede un rallentamento della crescita salariale dal 4,8% di quest’anno a circa il 3% nel 2025, un livello generalmente considerato coerente con il nostro obiettivo”.

“I giorni più bui dell’inverno sembrano essere alle nostre spalle, e possiamo iniziare a guardare avanti”, ha concluso Lagarde. Anche se “i venti soffiano in direzioni diverse e c’è molta incertezza di fronte a noi”. Nonostante l’ottimismo, la politica monetaria della Bce resta dunque pronta ad affrontare “qualsiasi scenario futuro”.

Quali effetti sui mutui

Il taglio dei tassi della Bce influisce sia sui mutui a tasso fisso che su quelli a tasso variabile. I mutui a tasso fisso hanno un tasso di interesse stabilito al momento della stipula che rimane invariato per tutta la durata del contratto. Quando la Bce ritocca il costo del denaro, la variazione sui mutui avviene solo sui prodotti di nuova stipula offerti dalle banche e non sui contratti già stipulati: il contratto già firmato resta immutato nelle sue condizioni fino al termine dell’erogazione. Ciò significa che conviene accendere un mutuo a tasso fisso quando il costo del denaro è basso.

Il discorso cambia per quanto riguarda i mutui a tasso variabile: quando la Bce taglia i tassi, la conseguenza è un immediato abbassamento dell’Euribor che riduce le rate dei mutui a tasso variabile, anche sui contratti già stipulati.

Per un immobile tipo per famiglia, il taglio dei tassi dello scorso ottobre venne stimato dagli esperti in un risparmio sui mutui a tasso variabile sui 18 euro al mese (Unione Sarda), da 20 euro al mese (MutuiOnline), da 13-30 euro al mese (Codacons). Il Codacons Toscana stimò cali fino al 15%.

Dopo il taglio di dicembre, MutuiOnline ha valutato un risparmio sui 20 euro sulla rata mensile di un mutuo variabile, “per arrivare a 4.700 euro totali, considerando un finanziamento a 20 anni da 150 mila euro”.

Grazie ai nuovi tagli che si prospettano all’orizzonte, gli importi dei mutui potrebbero calare ulteriormente. Si tratterà di pochi euro su base mensile, ma sulla durata totale del contratto si tratterà di diverse migliaia di euro.

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